Cosenza. Senzatetto in Prefettura, Partito Comunista: «No agli sgomberi!»

L'annuncio dell'amministrazione comunale al Comitato Prendocasa

Cosenza. “Nella giornata di ieri, l’Amministrazione comunale di Cosenza, durante un tavolo congiunto con la Regione Calabria ed il Prefetto, ha annunciato al Comitato Prendocasa Cosenza, che da anni si batte per garantire il diritto abitativo a chi non ce l’ha, che saranno effettuati gli sgomberi delle strutture occupate che hanno permesso a centinaia di persone di avere un tetto sulla testa negli ultimi anni. Nonostante i 20 milioni di euro degli ex fondi Gescal dirottati per la costruzione del ponte di Calatrava, non è stato attuato nessun intervento di edilizia ed è inoltre totalmente assente una regolarizzazione delle esigenze popolari. Di conseguenza molte persone – tra le quali anche diversi minori- si troveranno ad essere sbattute per strada da un momento all’altro”. Questo il commento del Partito Comunista Cosenza alla notizia dei paventati sgomberi.

“Nonostante Cosenza – aggiungono i comunisti – sia stata da sempre riconosciuta come la città dell’arte e della cultura per l’opera “simbolo” della città (il ponte di Calabria), per le eccentriche luminarie, per il leggendario tesoro di Alarico, per la ricchezza architettonica delle piazze e per i futuri parchi benessere e fiumi navigabili, la realtà è ben diversa da come la si vuol fare apparire: Ingenti fondi pubblici sono stati sperperati per finanziare opere inutili ed incompiute che hanno creato solo ed esclusivamente disagi alla città, diventata un cantiere a cielo aperto. La città, soprattutto negli ultimi anni, è diventata invivibile e secondo quanto spesso è stato denunciato dalla cronaca locale e dai cittadini stessi, il degrado è talmente alto che non è più possibile fare la doccia oppure utilizzare l’acqua corrente a causa di una rete idrica fatiscente e di una gestione del bene pubblico operata dal colosso Sorical secondo modalità al dir poco vergognose. Nonostante tutti i disagi in cui versano i cittadini, Cosenza ha ricevuto la burlesca nomina di Città europea dello sport 2020 senza averne i minimi requisisti, dato che di strutture pubbliche che garantiscano l’accesso allo sport a tutti, concretamente non ne esistono”.

“Le gravi carenze in merito alle esigenze abitative di larga fetta della popolazione risultano essere il frutto avvelenato – è l’analisi del Partito Comunista cosentino – di decenni di politiche nazionali e locali improntate all’emarginazione totale dei più deboli. Precarietà, salari bassi, disoccupazione di massa, emigrazione forzata e distruzione dello Stato sociale sono le formule attraverso le quali un potere antipopolare ha esercitato le proprie funzioni”.

“Sgomberare delle famiglie senza offrir loro alcuna soluzione alternativa – lamentano i comunisti – per poter garantire un’esistenza dignitosa può solo esser definito atto criminale” e proprio per questo motivo, il Partito Comunista intende appoggiare e solidarizzare con il Comitato Prendocasa Cosenza “affinché non venga effettuato alcuno sgombero e affinché il diritto ad avere una casa sia garantito a tutti, indipendentemente dalla nazionalità. In una città ai massimi storici in fatto di disoccupazione e con una sanità pubblica arretrata e corrotta, non si può negare a delle persone la necessità di vivere dignitosamente”.

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