Caltanissetta. In data 27 febbraio 2019, a seguito del pronunciamento della Corte Suprema di Cassazione, sono stati definitivamente acquisiti al patrimonio dello Stato i beni di Diego Calì, classe ’52, nato a San Cataldo (Cl), già sottoposti a sequestro anticipato di beni (ex legge 31.05.1965 n. 575), dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Caltanissetta su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo nisseno e, successivamente, confiscati con sentenza della locale Corte d’Appello nel 2013.
Nel dettaglio, l’autorità giudiziaria ha disposto la confisca definitiva dei seguenti beni immobili e mobili:
- 1 società di pompe funebri;
- 1 società di commercio di articoli funerari;
- 3 ville;
- 6 appartamenti di cui 4 in corso di costruzione;
- 8 appezzamenti di terreno;
- 6 magazzini – deposito;
- 14 veicoli di cui n. 2 adibiti ad auto funebre;
- 1 velivolo da diporto;
- 6 conti correnti;
- 10 depositi a risparmio;
- 1 fondo comune di investimento.
Il decreto di confisca dei beni per un valore di circa 2 milioni di euro, esteso anche ai familiari conviventi, si è determinato a seguito degli accertamenti patrimoniali svolti dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Caltanissetta, delegato dalla Procura della Repubblica – D.D.A. presso il Tribunale di Caltanissetta, a carico di Diego Calì, sul conto del quale si sono contestualmente svolti ulteriori accertamenti per l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno.
Tali attività sono state avviate a conclusione delle indagini relative all’operazione Nuovo Mandamento. In particolare a seguito dell’omicidio del boss di San Cataldo (Cl) Salvatore Calì, avvenuto il 27.12.2008 e del tentato omicidio Stefano Giuseppe Mosca, verificatosi il 27.11.2009, rispettivamente cugino e nipote di Diego Calì, il Nucleo Investigativo, ha avviato una complessa attività di indagine che, il 28.12.2009, ha consentito di eseguire 11 fermi di indiziati di delitto, successivamente convalidati dall’autorità giudiziaria, a carico di soggetti ritenuti a vario titolo di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata al controllo di attività economiche in genere e responsabili, tra gli altri reati, dell’omicidio e del tentato omicidio sopra citati. Nel corso dell’attività investigativa sono state rinvenute numerose armi. Inoltre il 26.02.2010, in esecuzione di un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Caltanissetta, è stato arrestato Diego Calì e, nel contesto, sono state rinvenute, dal Nucleo Investigativo, interrate sotto un ponte lungo la SS 190, altre armi nella disponibilità del gruppo criminale.