Il ministro della Salute annuncia Cdm a Reggio Calabria per varare Decreto speciale Sanità Calabria

Giulia Grillo: «La situazione dell'ospedale di Locri è ai confini della realtà»

Reggio Calabria. La prima e ultima volta che Reggio Calabria ha ospitato una seduta del Consiglio dei Ministri è stato nel 2010, quando il governo Berlusconi volle varare a Reggio il piano contro le mafie, quello in cui l’allora ancora berlusconiano ministro della Giustizia Angelino Alfano inserì la parola “‘ndrangheta” nel codice penale.
La seconda volta sarà per varare un decreto speciale per la Sanità in Calabria, voluto dal ministro della giustizia cinquestelle Giulia Grillo, che oggi mentre a San Ferdinando veniva sgomberata la tendopoli ha fatto visita agli ospedali di Locri e Polistena. Gli stessi visitati recentemente dagli inviati de “Le Iene”. La trasmissione televisiva ha messo sotto gli occhi degli italiani quanto già era sotto gli occhi dei reggini: che in Calabria di sanità si muore e che la Regione spende il doppio della Lombardia per la metà dei posti letto. Nel pomeriggio il ministro è venuto nel capoluogo dove, in Prefettura, ha incontrato la stampa per annunciare un decreto speciale, che molto probabilmente verrà varato in una seduta del Cdm che si terrà proprio a Reggio Calabria.

Da sinistra: Schael, Cotticelli, Grillo, Di Bari, Battaglia, Urbani

«Mai avrei pensato – ha esordito Giulia Grillo – come ho potuto toccare con mano in questi ultimi mesi, che la situazione fosse davvero così grave. Da quando ho nominato i commissari, Cotticelli e Schael, che ringrazio per il lavoro che stanno facendo, ho appreso della gravità della situazione che sta soffrendo questa regione. Sono venuta oggi perché mi sento anche calabrese e mi metto nei panni di quei cittadini calabresi che oggi non hanno assicurati i servizi sanitari minimi, perché di questo stiamo parlando. Stiamo parlando di una regione che ha peggiorato, l’unica regione in Italia, i livelli essenziali di assistenza».

Il deficit sanitario della Regione Calabria ammonta oggi a 127 milioni di euro, nel 2013 Scopelliti lo aveva ridotto a 31 milioni

L’ultima volta che avevamo avuto dei numeri sul deficit sanitario della Regione Calabria correva l’anno 2014, cinque anni fa.
Al 31 dicembre 2013 il disavanzo sanitario era di 31 milioni di euro, con una riduzione di spesa pari a 232 milioni rispetto al 2009. A comunicare quei dati, il 7 aprile 2014, era stata l’allora terna commissariale, Giuseppe Scopelliti (allora anche governatore della Regione), Luciano Pezzi, Andrea Urbani. Il risultato, frutto anche delle verifiche dell’advisor Kmpg e di Agenas, era stato confermato dal tavolo interministeriale ‘Massicci’ che valutava le performance sanitarie delle Regioni sottoposte a piano di rientro. Oggi abbiamo saputo dal ministro che il deficit, dopo 5 anni, ammonta a 127 milioni di euro, ma il dato non è nemmeno ufficiale né certificato, poiché è stato trasmesso solo ieri sera dalla Regione Calabria ai commissari per il piano di rientro dal deficit sanitario.

«E’ peggiorato il disavanzo sanitario – ha affermato il ministro Grillo – siamo a 127 milioni di euro, di cui 28 milioni di euro extra gettito, il che significa che non si sa come si dovranno pagare questi 28 milioni di euro. Il timore è che debbano essere gli stessi cittadini calabresi a metterci dei soldi di tasca propria perché dei temerari per non dire degli irresponsabili che dovevano amministrare correttamente le aziende sanitarie e le aziende ospedaliere non hanno fatto il loro dovere, anzi».

Tutti i numeri del disavanzo sanitario nelle aziende sanitarie e ospedaliere delle province calabresi

Il ministro quindi ha reso noti i dati del disavanzo nelle province calabresi: «abbiamo l’Asp di Cosenza che chiude con meno 32 milioni di disavanzo, l’Asp di Crotone con meno 32 milioni di disavanzo, l’Asp di Catanzaro con meno 40 milioni, l’Asp di Reggio Calabria con meno 22 milioni, l’Asp di Vibo in pareggio perché non eroga i servizi non perché sono bravi. L’azienda ospedaliera di Catanzaro ha chiuso con meno 28 milioni, l’azienda ospedaliera del Policlinico meno 21 milioni, Reggio Calabria meno 14 milioni. Abbiamo 244 unità di personale sanitario in meno rispetto al 2017 nonostante fossero stati sbloccati mille posti per assumere medici. Un quadro – ha concluso il ministro Grillo – che definire allucinante e da incubo è dire poco».

I commissari Schael e Cotticelli, il ministro Grillo e il prefetto Di Bari

Un decreto speciale per la sanità in Calabria

Ed ecco che a fronte di questi numeri impietosi il ministro ha annunciato una cura drastica, un decreto speciale che dovrà mettere mano pesantemente ai potentati in camice bianco: «Ho chiesto l’appoggio del presidente Conte, dei ministri dell’Interno, dell’Economia, della Giustizia, per presentare un decreto speciale a favore della Regione Calabria per aiutare la sanità dei cittadini calabresi, affinché non sia più una sanità indegna di questo Paese.
Abbiamo redatto – ha spiegato il ministro – una bozza di decreto che a breve verrà posta all’esame dei ministri e del presidente del Consiglio. E’ una decreto che prevederà diverse misure, una di queste riguarderà la sostituzione dei vertici, laddove sarà necessario, delle aziende sanitarie e ospedaliere, non solo dei direttori generali ma anche dei direttori sanitari e amministrativi. Che non sia mai più che un direttore sanitario dice “non sono io che devo fare queste cose”». «Ho chiesto al presidente Conte di venire qua e verrà in Calabria. Faremo probabilmente anche il consiglio dei ministri qua quando approveremo il decreto».

Cosa prevede il decreto speciale per la sanità in Calabria

Oltre alla sostituzione dei vertici, il decreto annunciato dal ministro della Salute Giulia Grillo per la sanità calabrese prevede anche altre misure che lo stesso ministro ha illustrato nel corso dell’incontro con la stampa tenuto oggi nella prefettura di Reggio Calabria.  «Coordinamento con la normativa antimafia – ha affermato il ministro – se ci sarà la necessità, e l’ampliamento delle facoltà commissariali in caso di scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose, perché purtroppo abbiamo valutato anche aspetti molto pesanti da questo punto di vista. Un obbligo di gestione straordinaria per gli enti in dissesto finanziario con gravi irregolarità nella gestione contabile e quindi relativa separazione della gestione ordinaria. Un esempio eclatante – ha sottolineato il ministro – è la contabilità dell’Asp di Reggio Calabria, il fatto che non c’è contabilità dell’Asp di Reggio. Dovremo prevedere delle vere e proprie misure straordinarie di gestione fallimentare, purtroppo a questo siamo arrivati. Obbligo di avvalersi delle centrali di committenza nazionali come Consip oppure Invitalia per l’edilizia sanitaria o di altre regioni per appalti e forniture. Lo so che Consip non è la panacea, però in questo momento c’è la necessità di prevedere uno strumento di intervento diverso. Anche rispetto a delle strutture convenzionate che possono avere problemi di infiltrazione, anche lì – ha spiegato il ministro Grillo – stiamo valutando una procedura di amministrazione straordinaria».

Appello a tutti i medici calabresi che lavorano lontano dalla Calabria

«Avremo bisogno di tanto personale qui in Calabria – ha affermato il ministro – appena emaneremo questo decreto perché probabilmente dovremo effettuare tanti cambiamenti. Voglio approfittare di questo momento per lanciare un appello a tutti gli ottimi medici di origini calabresi che vivono fuori dalla Calabria e che fanno l’eccellenza nelle altre regioni. Mi rivolgo a loro perché la regione Calabria oggi ha bisogno di loro, ha bisogno delle migliori personalità, ha bisogno di gente che ci metta la faccia e che magari per un periodo della propria vita, perché probabilmente questa situazione non sarà eterna, però magari rinunci a qualche benefit, per tornare ad aiutare la propria terra”. “C’è bisogno di un ricambio – ha sottolineato il ministro – di nuova linfa. Trovo negli ospedali persone scoraggiate, che non ce la fanno più, però sono rimasti qui a lottare per la propria terra, ci sono i cittadini calabresi che non possono subire 300 milioni di mobilità passiva, perché non siamo mica la Svizzera».

«L’ospedale di Locri è ai confini della realtà»

«La situazione all’ospedale di Locri è ai confini della realtà». Lo ha affermato il ministro della salute, Giulia Grillo, che oggi ha incontrato la stampa nella prefettura di Reggio Calabria dopo avere visitato in mattinata gli ospedali di Locri e Polistena.  «I Nas dei Carabinieri ha fatto un’ispezione a gennaio, un dato – ha affermato il ministro – mi ha scioccato: 1765 medicinali scaduti nel reparto di pneumologia. Ascensori non omologati, sterilizzatori non omologati, gruppo elettrogeno non omologato. Veramente non riesco a descrivere la situazione che ho visto. Anche a Polistena – ha concluso il ministro – gravi difficoltà, carenze di organico paurose».
Dopo avere risposto alle domande Giulia Grillo si è congedata dai giornalisti «perché non sto benissimo». Peccato, poteva testare personalmente anche le cure all’ospedale di Locri.
Fabio Papalia

 

 

 

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