Reggio Calabria. «È il momento di una seria riflessione sul tema degli alloggi popolari. Appena qualche settimana dopo il trionfale lancio del nuovo bando di assegnazione, e pochi giorni orsono il consigliere Giovanni Minniti rimette la sua storica delega al sindaco, motivando questo gesto col fallimento delle politiche della casa e delle relative assegnazioni degli ultimi quattro anni». E’ quanto afferma Antonio Pizzimenti, capogruppo di Fratelli d’Italia a palazzo San Giorgio.
Nella lettera di dimissioni del consigliere Giovanni Minniti si richiamano quelle stesse conferenze stampa con cui, in stile da perenne campagna elettorale, si annunciavano rivoluzioni che non si sarebbero mai verificate. Un barlume per la città era stato il breve assessorato di Angela Marcianò, in cui erano state messe in campo misure serie per aggredire il problema vero degli alloggi popolari reggini: le occupazioni abusive. Un tavolo permanente con Prefettura e Forze dell’Ordine per lo sgombero di chi, in beffa alla legge e a chi la rispetta, ha trasformato in inferno uno dei patrimoni edilizi più floridi della regione. L’ex assessore aveva iniziato a lavorare bene, e per questo è stata silurata da un sindaco che invece di pensare a fare l’amministratore, si preoccupava di oscurare chi più di egli brillava. Adesso il teatrino è agli sgoccioli e la farsa è solo pietosa.
«Nel tirarsi fuori dalla missione politica e istituzionale di ridare legalità e umanità a un settore tra i più delicati della vita della città, il consigliere Minniti non manca ancora una volta a richiamare le presunte ataviche colpe delle amministrazioni che lo hanno preceduto, sempre gratuitamente accusate negli ultimi quattro anni di una cattiva gestione del settore, una tiritera trita e ritrita divenuta cliché nella farsa del mandato Falcomatà – chiosa il consigliere Antonio Pizzimenti – forse Minniti dimentica il suo essere stato assessore alle case popolari di lungo corso proprio quando nacquero certe problematiche, e forse l’ormai ex delegato dimentica, assieme al sindaco che lo ha fatto e disfatto a suo piacimento, che compito di un’amministrazione è quello di gestire il presente e programmare il futuro di una cittadinanza, non sempre quella di inventarsi alibi sul passato. Giuseppe Falcomatà è allo scadere del mandato e il suo entourage, consapevole della sua cattiva amministrazione, inizia ad abbandonare una nave che affonda. Minniti sarà solo il primo».
Chiunque verrà dopo Falcomatà, dimostratosi incapace di adempiere i doveri di sindaco, dovrà impegnarsi nel ripristino della legalità in questo settore martoriato da quattro anni di immobilismo. Il Comune di Reggio non segua l’esempio dell’ATERP con le sue amnistie. Chi ha rispettato la legge non può e non deve essere sbeffeggiato dai Minniti e dai Falcomatà di turno – conclude Pizzimenti – adesso al sindaco non resta altra azione se non quella di rimettere anche lui il suo mandato alla Città.