Reggio Calabria. “Quasi in contemporanea alla notizia positiva della cancellazione di Benito Mussolini dal Registro dei cittadini “onorari” del Comune di Bergamo, abbiamo appreso, grazie ad una segnalazione relativa a facebook, che il Sindaco di Condofuri, Tommaso Iaria espone, nella sede del Comune (presso la delegazione Municipale di Condofuri Marina), un quadro contenente addirittura un “giuramento delle SS”, dal titolo “Scelgo”. Anzi, al fine di dare maggiore visibilità al famigerato e farneticante testo, non si limita ad esporlo nella sede del Comune ma lo colloca tra le foto che i suoi fans e altri navigatori sul web possono vedere (ed eventualmente apprezzare) tra le foto del suo profilo facebook”. E’ quanto rende noto l’Associazione nazionale partigiani.
“Nel recente passato – si legge nella nota dell’Anpi – abbiamo sentito più volte rappresentanti delle Istituzioni (parlamentari, Ministri etc.) affermare che gli allarmi e le denunzie, spesso provenienti dall’ANPI, sui molti , troppi segnali di neofascismi, neonazismi e razzismi amplificano ed enfatizzano fenomeni ed episodi praticamente inesistenti, ingigantiti dagli antifascisti.
Questa è invece la realtà che segnaliamo e denunziamo ai rappresentanti delle Istituzioni che debbono intervenire con rigore e nel rispetto della Costituzione e delle leggi che la applicano (la legge Scelba e la legge Mancino)”.
“Lo abbiamo fatto – ricorda l’Anpi – qualche tempo fa nei confronti del Consigliere Comunale Lucio Dattola, lo facciamo oggi nei confronti di Tommaso Iaria, Sindaco di Condofuri, che pochi mesi fa, all’atto dell’insediamento del primo Consiglio Comunale, ha giurato “fedeltà” alla Costituzione ed alle leggi della Repubblica e poco dopo ha calpestato sia l’articolo 54 della Costituzione sia le leggi che vietano apologia di nazifascismo”.
“Il Sindaco di Condofuri, Tommaso Iaria, non può più continuare – conclude l’Anpi – ad esercitare il suo ruolo nelle Istituzioni. L’ANPI di Reggio Calabria invia il presente comunicato al Presidente della Repubblica, al Prefetto di Reggio Calabria ed al Procuratore della Repubblica”.