Reggio Calabria. Ha scelto di non rispondere al gip, Ciro Russo, l’uomo arrestato a Reggio Calabria dopo un giorno e mezzo di intensa caccia all’uomo con l’accusa di avere dato fuoco alla ex moglie. Stamattina dinnanzi al gip Stefania Rachele, assistito dall’avvocato Antonino Catalano, presente il pm Paola D’Ambrosio, si è tenuta l’udienza di convalida del fermo di indiziato di delitto eseguito dalla Squadra Mobile diretta dal primo dirigente Francesco Rattà e dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato. Ciro Russo si è avvalso della facoltà di non rispondere, così come aveva scelto di non rispondere agli inquirenti in sede di interrogatorio subito dopo la cattura. Il gip ha convalidato il fermo ed ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Resta detenuto ad Arghillà, dunque, l’uomo che è evaso dagli arresti domiciliari (dove era ristretto perché era stato arrestato per maltrattamenti in famiglia) ad Ercolano, nell’abitazione dei suoi genitori, ed ha percorso 500 km – gli inquirenti ipotizzano che abbia viaggiato in auto – per giungere in punta allo Stivale dove in via Frangipane di prima mattina ha speronato con una Hyundai i30 l’auto della ex moglie, con la quale erano separati di fatto da più di un anno, l’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco. La donna lo aveva denunciato già in passato, proprio il giorno dell’aggressione doveva tenersi un’udienza di separazione.
Quasi 36 ore di serrata caccia all’uomo, che ha visto impegnate tutte le componenti della Polizia di Stato, e in prima linea gli investigatori della Squadra Mobile e gli agenti della Squadra Volante, i quali hanno ritrovato l’auto del fuggitivo in via Trieste, e hanno contribuito a mettergli la pressione tale da impedirgli di lasciare la città. Russo è stato individuato e catturato fuori da una pizzeria da asporto in via Melacrino, mentre stava ancora addentando un trancio di pizza. Poi la corsa in Questura, la medicazione in Ospedale, e infine il carcere di Arghillà con l’accusa di tentato omicidio.
Fabio Papalia