Reggio Calabria. Decenni di totale abbandono hanno portato il Lido Comunale, struttura balneare per eccellenza della città, a subire i torti di un palese degrado diventato ormai cronico. Lo scempio visibile agli occhi di tutti appare in ogni angolo e lo si osserva con infinita amarezza e un senso di sgomento.
Una terra di facile conquista per molti individui che si muovono, negli spazi ormai tristemente devastati e nonostante i controlli delle Forze dell’Ordine, con incredibile disinvoltura rendendo il posto un luogo da cui è meglio stare alla larga.
Qui niente, purtroppo, è più come un tempo. I muri, che hanno sopportato finanche l’azione erosiva dell’aria marina, perdono pezzi per la mancata manutenzione in quasi tutta la loro superficie rendendo ancora maggiormente lugubre l’area divenuta una meta ricercata da tanta gente senza fissa dimora, da vandali e malintenzionati che, approfittando del fatto che risulta priva di alcun controllo, si muovono con disinvoltura compiendo giornalmente misfatti che peggiorano la condizione atavica di incuria.
Ferri arrugginiti e scoperti appaiono in triste evidenza dai cordoli e da tante altre parti della loro estensione offrendo una pessima visione di solitudine. Ma tutto questo è solo l’anticamera di quell’inferno distruttivo che da anni sta sgretolando, sotto i colpi di un’indifferenza generale, la storica struttura.
Le porte delle cabine sono tutte divelte, rotte e buttate in terra risultando ormai inutilizzabili. I telai che le contenevano appaiono anch’essi distrutti, spaccati in ogni punto incapaci di assolvere più alla loro funzione.
Soprattutto dal lato che affaccia sul mare i box appaiono prive delle porte per la violenza su di esse operata da vandali e gente alla ricerca di riparo dove dormire appropriandosi di una “camera con vista mare” in modo abbastanza facile.
All’interno di molte cabine c’erano sedie, tavolini, sdraio che in molti, irresponsabilmente, avevano lasciato dentro e che adesso invece sono state fatte volare letteralmente via sulla spiaggia dai soliti frequentatori loschi per ottenere spazio dentro di esse. Tanti box invece sono stati dati alle fiamme.
I fili elettrici dell’impianto appaiono scoperti, sradicati dalle loro linee mentre i punti luce sono distrutti. Le scale, o quel che resta di esse, mostrano i calcinacci crollati sul pavimento esaltando ancora di più uno scenario di distruzione inimmaginabile.
Rimane dunque, all’attonito quanto indignato cittadino davanti a cotanta vergognosa condizione, di porsi una lecita quanto spontanea domanda. Considerando che da qui alla nuova stagione estiva mancano pochi mesi e l’attuale situazione di rovina in cui versa la struttura attualmente, ci si interroga come sia possibile rendere sicuro e frequentabile un luogo che da qui a poco dovrebbe essere aperto al pubblico ma avrebbe bisogno di mesi e mesi di appropriata e seria riqualificazione.
Ciò che invece appare irragionevole e incomprensibile è il perché si continui con assoluto disinteresse a lasciar vedere decadere sempre di più questo posto balneare che ha segnato la storia di Reggio Calabria divenendo nel passato l’orgoglio di quanti veramente hanno avuto a cuore le sorti della città.
Guglielmo Rizzica