Roma. Nelle mattinate del 12 e 13 aprile, decine di volontari di 12 comuni italiani, si riuniranno per dare vita ad un evento organizzato non solo per sensibilizzare e informare i cittadini sull’importanza del tenere pulite le spiagge italiane, ma soprattutto per far seguire alle parole i fatti.
Hanno aderito al progetto sette regioni italiane: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Sicilia e dodici comuni: Catania, Civitanova Marche, Fiumicino, Lecce, Nicotera, Patti, Riccione, Salerno, Saponara, Sferracavallo, Tropea, Villafranca. I volontari si riuniranno per pulire alcune delle spiagge più problematiche della zona, lanciando un forte messaggio non solo ai cittadini, ma anche alle Istituzioni.
Il tema ambientale, soprattutto in seguito alle enormi quantità di rifiuti rinvenuti in mare con particolare riferimento alla plastica, è diventato oggi più che mai uno dei più gravi problemi del nostro pianeta. In queste ultime settimane, in modo particolare, viene evidenziato come tonnellate di plastica e altri rifiuti stiano avvelenando il nostro mare, e proprio per questo motivo l’associazione vuole dare un segnale forte, riportando in primo piano soprattutto il rispetto ambientale che, per primi, devono portare avanti i cittadini.
L’iniziativa verrà veicolata anche sui social network con l’hashtag #SosAmare, con l’obiettivo di coinvolgere anche i più giovani, che hanno dimostrato grande legame con il loro territorio, coinvolti in primis dalla travolgente Greta Thunberg che con la sua campagna a livello mondiale ha dimostrato quanto il rispetto dell’ambiente debba interessare tutti, dai più grandi ai più piccoli, prima che il disastro da noi stessi commesso diventi irreversibile.
«Non potevamo organizzare un’iniziativa del genere se non in un periodo in cui il tema della tutela ambientale è così sentito a livello globale – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U. Di. Con. Denis Nesci – sarebbe bello vedere tutti i cittadini partecipare a questo tipo di iniziative, non solo per rendere più pulite le nostre spiagge, ma anche per cercare di porre un freno al problema dell’inquinamento marino, che sta uccidendo centinaia di specie marine. Questo è solo un piccolo passo rispetto a quello che tutti dovremmo fare per cercare di far tornare il nostro pianeta a respirare da solo, – conclude Nesci – non possiamo infine non considerare che tutti questi rifiuti vanno in acqua, vengono ingeriti dai pesci che, se non muoiono, sono comunque intossicati e poi serviti sulle nostre tavole, basterebbe anche solo in piccolo gesto per evitare di correre ai ripari quando sarà troppo tardi».