Operazione Terramara-Closed. Concessi i domiciliari a Domenico Rettura

Definito dall'accusa "il braccio destro" di Ernesto Fazzalari

Giustizia martello

Giustizia martello

Reggio Calabria. Il Tribunale di Palmi (Gianfranco Grillone presidente, Manuela Morrone e Francesca Mirabelli a latere) ha concesso gli arresti domiciliari a Domenico Rettura di 47 anni accogliendo l’istanza con cui i suoi avvocati, Alessandro Gamberini e Antonino Napoli, avevano chiesto la revoca o l’attenuazione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria nell’ambito del procedimento “Terramara Closed”.

Domenico Rettura, nell’abito del processo Terramara Closed, è accusato di partecipazione ad associazione a delinquere di stampo mafioso e di essere stato il “braccio destro” del capo indiscusso della cosca Zagari-Fazzalari, Ernesto Fazzalari, con il compito di dargli ausilio – nel periodo della sua latitanza – nel sottrarsi all’esecuzione di pena irrogata con sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria nell’ambito del processo Taurus, assicurandogli il necessario supporto logistico nonché si sarebbe occupato, sempre secondo l’accusa, dell’approvvigionamento di beni di prima necessità e di mantenere i contatti tra l’ex numero due dei latitanti più ricercati in Italia e gli altri associati.

L’avv. Antonino Napoli

Il Tribunale nell’accogliere l’istanza degli avvocati Napoli e Gamberini, a cui sono stati allegati diversi documenti e certificati medici e una consulenza di parte, confermata dal perito nominato dallo stesso collegio, ha ritenuto che le condizioni di Domenico Rettura fossero incompatibili con il regime carcerario e, pertanto, ne ha disposto l’attenuazione con la misura meno gravosa degli arresti domiciliari presso la sua abitazione.

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