Genova. La polizia ha confiscato nel Genovese e nel Milanese, in esecuzione di un decreto del Tribunale di Genova, beni per oltre tre milioni di euro nella disponibilità di soggetti ritenuti presunti appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese, ma da anni residenti in Liguria. I destinatari del provvedimento sono ritenuti presunti responsabili dei reati di usura, estorsione, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e traffico di stupefacenti, oltre che dell’investimento di denaro di provenienza illecita con la conseguente intestazione fittizia di beni e società.
Nell’indagine “I Conti di Lavagna”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Genova, la Squadra Mobile aveva già arrestato otto persone ed eseguito misure cautelari a carico di altre tre. Gli ulteriori accertamenti sulle proiezioni e gli interessi economici della ‘ndrina Rodà-Casile nella provincia di Genova, avevano consentito di individuare nuovi investimenti, sia immobiliari che in attività economiche nel settore delle videolottery, condotti dall’uomo di fiducia del capo della struttura territoriale di ‘ndrangheta denominata “Locale di Lavagna”, poi arrestato assieme ad altri tre fiancheggiatori. Il Consiglio comunale di Lavagna era stato sciolto per le infiltrazioni della criminalità organizzata.
In particolare, sono stati confiscati tre immobili commerciali di cui due a Lavagna (Genova) e uno a Sestri Levante (Genova); cinque appartamenti di cui uno nel centro di Milano, tre a Lavagna (Genova) e uno nella ‘Baia del silenzio’ di Sestri Levante (Genova); due box uno a Milano e il secondo a Lavagna; due magazzini nella via centrale di Sestri Levante; un’impresa individuale attiva nella ristorazione nel centro di Sestri Levante, una società attiva nel settore delle videolottery e una partecipazione in una società attiva nel settore delle scommesse con sede a Lavagna, cinque autovetture i cui due di lusso e, infine, una ventina di rapporti bancari.