Reggio Calabria. L’estate è ormai entrata nel vivo, dopo un inverno che sembrava non terminare mai, e finalmente dismessi gli abiti pesanti inizia la stagione delle passeggiate, delle serate all’aperto e delle cene interminabili con amici che fanno rientro dai luoghi di lavoro. Quelli che le nostre nonne appellavano semplicemente ”forestieri”, anche se erano partiti da qualche mese e già esercitavano un certo accento del nord.
Tra le varie offerte gastronomiche per trascorrere una serata con amici anche a Reggio Calabria iniziano a prendere piede ristoranti con le formule “All you can eat”. Ossia pagando un determinato prezzo , di solito contenuto, il consumatore mangia senza limite. Tale tipo di offerta è molto accattivante per un consumatore il quale immagina di poter mangiare quantità pantagrueliche di cibo, ma se già Aristotele era giunto alla consapevolezza che “È il giusto mezzo che bisogna scegliere non l’eccesso né il difetto”, il rovescio della medaglia molto spesso va a discapito della qualità delle pietanze. Almeno questo è il risultato delle indagini a livello nazionale dei Carabinieri dei Nas che all’inizio dell’estate hanno ispezionato un po’ in tutta Italia ristoranti etnici e depositi di alimenti provenienti dall’estero. Dagli accertamenti sono emerse in alcuni ristoranti irregolarità in merito alla conservazione, del cibo, violazioni di norme igieniche, etichette incomprensibili, importazioni vietate.
In precedenza un servizio de “Le Iene” aveva dimostrato la difficoltà di garantire un buon livello di qualità ai prezzi concorrenziali dell’”All you can eat”, evidenziando i potenziali rischi di una errata o non attenta manipolazione del cibo. Tra i rischi del pesce crudo , principalmente “azzurro” (salmone, tonno, spatola…) vi sono le larve di un “vermiciattolo” che prende il nome di anisakis che può dare complicazioni piuttosto importanti (anche letali) , ma che possono essere scongiurate attraverso l’utilizzo dell’”abbattitore” ( un congelatore che lavora a -40°) come previsto dal Reg. CE 853/2004.
Ad ogni modo basta osservare alcune semplici indicazioni per difenderci negli “All you can eat” che servono pesce:
- al tatto deve essere freddo e non attaccaticcio;
- la colorazione delle carni deve essere lucida e uniforme;
- Il prezzo non deve essere troppo concorrenziale.
Anche il ministro della Sanità Giulia Grillo si è espressa sulla questione: «Ben vengano le cucine etniche, a tutti piace il sushi, ma “all you can eat” non può fare rima con rischio di intossicazione alimentare: le regole valgono per tutti», concludendo: «Non si mette a rischio la salute dei cittadini con pratiche illegali per mantenere i prezzi stracciati».
Salvatore De Blasio