Genova. E’ scattata il 16 luglio l’operazione “Buon vento genovese” che ha portato al sequestro di 368 chili di cocaina, che avrebbe fruttato sul mercato italiano circa 100 milioni a conclusione di un’indagine durata alcuni mesi e caratterizzata dalla stretta collaborazione internazionale tra la Dea statunitense, ma anche al supporto delle polizie francesi, spagnola e di quella colombiana.
Organizzatore e finanziatore del traffico era A.A., 39 anni, minore di cinque fratelli tutti appartenenti alla cosca Alvaro di Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria. L’uomo era stato localizzato questa primavera a Bogotà (Colombia) grazie alla collaborazione della Dea mentre contrattava l’acquisto di un ingente quantitativo di cocaina da far arrivare in Italia, possibilmente a Genova. L’uomo aveva attivato i contatti per il trasporto della droga tramite un veliero non sapendo di avere a che fare in realtà con agenti sotto copertura mentre lo stupefacente veniva sequestrato a Bogotà dalla polizia colombiana.
Anche il pagamento del trasporto, avvenuto in due tranche a Sanremo ad aprile e poi a Genova all’arrivo della merce è stato consegnato in realtà a altri agenti sotto copertura. Oltre ad A.A. sono stati arrestati due suoi uomini di fiducia e un terzo è ricercato: si tratta di F.I. e R.M. mentre D.R., ritenuto dagli investigatori il contabile della ‘ndrina, è riuscito a fuggire.