Reggio Calabria. L’incapacità di Falcomatà e compagni non può nascondersi alla pubblica evidenza dietro atti di sciacallaggio politico tipico di una sinistra la cui arroganza non conosce confini. Cinque anni di fallimento amministrativo comprovato su ogni settore della vita cittadina e metropolitana sono un risultato negativo troppo imponente da occultare sul retro di speculazioni e scaricabarile.
Si occupi di finire il suo crepuscolare mandato il Sindaco ereditario invece di fare la comparsa sui cantieri dei progetti altrui o di afferrare i microfoni per dare vita a dichiarazioni dal sapore di rivendica opportunistica a fini elettorali. Capiamo che serve a distrarre l’opinione pubblica dalla inesistenza della sua azione amministrativa e a celare la mancata attuazione del 90% delle opere del Decreto Reggio (da lui rimodulato). Comprendiamo la necessità di confondere i reggini circa la completa mancanza dei servizi e di vigilanza su un territorio, che da quando governano questi signori è in preda al caos. Approfittare delle azioni di chi combatte la criminalità tutti i giorni per cavalcare l’onda mediatica a proprio vantaggio politico assume, però, connotati di vera e propria disperazione da perdita di consenso.
Che svolga il proprio compito di primo cittadino, invece. Sulla bancarotta della Multiservizi, si costituisca parte civile e smetta di piagnucolare declinando sempre al passato il suo ormai insopportabile lamento. Qualora, viceversa, volesse seriamente interrogare il passato, provi a spulciare meglio tra le delibere approvate in seno alla amministrazione che fu di suo padre e di suo cognato: si accorgerà che la delibera n. 1 del 12 gennaio 2001 è la madre di tutti gli atti e i procedimenti amministrativi successivamente prodotti dal Comune in tema di società partecipate.
E, infine, nei ritagli di tempo provi a ripulire la città dall’immondizia che la sommerge, a fornire servizi degni di tale nome ai reggini, a tentare di dare un futuro ai nostri giovani che a migliaia, oramai disillusi, lasciano la città ed a ripristinare un minimo di legalità sul territorio, se ne è capace, prima di liberare per sempre la poltrona su cui immeritatamente siede ormai da cinque disastrosi anni.
Movimento Nazionale per la Sovranità – Reggio Futura