• Latest
  • Trending
  • All
Guardia di Finanza

Operazione Terra Nostra: duro colpo al patrimonio di esponente di spicco del clan Mancuso di Limbadi

17 Ottobre 2019
Carabinieri Sinopoli

A Sinopoli e Sant’Eufemia d’Aspromonte 5 locali chiusi dai Carabinieri nel 2021

19 Gennaio 2021
La legge è uguale per tutti

Processo Terramara Closed: Accolta la dichiarazione di ricusazione del Tribunale di Palmi proposta da Ernesto Fazzalari

19 Gennaio 2021
Le bollette sotto la porta di un negozio chiuso durante il lockdown per la pandemia

Mentre a Roma si discute, i ristoratori vengono sconfitti dalla burocrazia

19 Gennaio 2021
Rinvio nomina commissario Sanità, Sapia: «Si combatte una guerra a mani nude»

Asp di Crotone, Sapia: «La strada giusta è definire i concorsi avviati»

19 Gennaio 2021
Antonio Mirijello, Nino Spirlì, Demetrio Crucitti

Tg per non udenti, presentato il progetto Regione-Rai

19 Gennaio 2021
Rifiuti ad Arghillà Sud

Pronto il nuovo piano Conai per raccolta rifiuti

19 Gennaio 2021
Ente bilaterale del Terziario: attivi i bandi

Ente bilaterale del Terziario: attivi i bandi

19 Gennaio 2021
Polizia di Stato

Messina. La Polizia arresta mandante di omicidio di mafia avvenuto nel 2001

19 Gennaio 2021
Brescia. Operazione Nuova Evasione Continua: fatture false per 270 milioni di euro

Brescia. Operazione Nuova Evasione Continua: fatture false per 270 milioni di euro

19 Gennaio 2021
Carabinieri

Cosenza. Gli hanno sottratto l’Audi: 3 misure cautelari per estorsione aggravata

19 Gennaio 2021
Arpacal

Radon ed incentivi energetici: video-riunione tra Arpacal e ordini professionali

19 Gennaio 2021
Domenico Bevacqua

Domenico Bevacqua: «Per la Calabria necessaria una stagione di serio rinnovamento»

19 Gennaio 2021
  • Home
martedì, Gennaio 19, 2021
  • Login
Newz.it
  • Home
  • Info
    • Contattaci
    • Disclaimer
    • Google
    • Privacy
    • Pubblicità
    • Sondaggi
    • Collabora con noi
    • Newz.it seleziona aspiranti giornalisti
  • Calabria
    • Catanzaro
    • Cosenza
    • Crotone
    • Reggio Calabria
      • Città
      • Cronaca
      • Politica
      • Provincia
    • Vibo Valentia
  • Rubriche
    • Ambiente
    • Aziende
    • Cinema
    • Fisco e pensioni
    • Lavoro
    • Lettere al Direttore
    • Lex
    • Libri
    • Moda
    • Motori
    • Musica
    • Salute
    • Tecnologia
    • Televisione
    • Urbanistica
    • Viaggi e turismo
    • Tutorial
  • Italia
    • Abruzzo
    • Basilicata
    • Campania
    • Economia
    • Emilia Romagna
    • Esteri
    • Friuli Venezia Giulia
    • Lazio
    • Liguria
    • Lombardia
    • Marche
    • Molise
    • Piemonte
    • Puglia
    • Meteo
    • Sicilia
      • Agrigento
      • Caltanissetta
      • Catania
      • Enna
      • Messina
      • Palermo
      • Ragusa
      • Siracusa
      • Trapani
    • Sport
    • Toscana
    • Trentino Alto Adige
    • Umbria
    • Valle d’Aosta
    • Veneto
  • Video
No Result
View All Result
Newz.it
No Result
View All Result
Home Reggio Calabria Primo Piano

Operazione Terra Nostra: duro colpo al patrimonio di esponente di spicco del clan Mancuso di Limbadi

Guardia di Finanza sequestra beni per 20 milioni di euro a Giovanni Mancuso detto "Billy"

by newz
17 Ottobre 2019
in Primo Piano, Vibo Valentia
0
Guardia di Finanza

Guardia di Finanza

Share on FacebookShare on TwitterSend to Whatsapp

Limbadi (Vibo Valentia). I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vibo Valentia, coordinati dal procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto, Vincenzo Capomolla e dai sostituti procuratori, Antonio De Bernardo e Pasquale Mandolfino, hanno eseguito, nella mattinata odierna, un provvedimento di sequestro di beni, per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro, emesso dal Tribunale di Catanzaro – Seconda Sezione Penale.
Il Tribunale ha accolto quasi integralmente l’articolata proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca nei confronti di Giovanni Mancuso, nato a Limbadi (VV) l’1 gennaio 1941, noto esponente di spicco dell’omonima cosca di ‘ndrangheta, presentata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, al termine di complessi accertamenti patrimoniali esperiti dalla Guardia di Finanza.
Mancuso è stato ritenuto un soggetto di pericolosità sociale qualificata, avendo il Tribunale di Vibo Valentia – Sezione Misure di Prevenzione, con decreto del 18 dicembre 2014, applicato a suo carico la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di anni cinque.

Il percorso delinquenziale di Giovanni Mancuso, detto “Billy”, affonda le radici in un lontano passato, come emerge dalle condanne, sin dai primi anni ‘60, per reati contro il patrimonio, in materia di falso, porto abusivo di armi, pascolo abusivo, violenza per costringere altri a commettere un reato, oltraggio a pubblico ufficiale, violazioni alla normativa urbanistica ed edilizia e, soprattutto, per un fatto commesso nell’anno 1975, per sequestro di persona a scopo di estorsione; condanne che lo hanno costretto a prolungati periodi di detenzione.
La misura di prevenzione patrimoniale applicata ha preso in considerazione, sotto il profilo della pericolosità sociale, i fatti che hanno riguardato il Mancuso relativi al periodo temporale decorrente dall’anno 2004 e, in particolare, quelli che hanno formato oggetto del procedimento penale concluso, il 27 marzo 2013, con l’operazione antimafia “Black Money “, contro il clan Mancuso, coordinata dalla stessa D.D.A..

I beni sequestrati a Giovanni Mancuso

Gli accertamenti patrimoniali successivamente svolti dalla Guardia di Finanza, delegati dalla D.D.A., hanno permesso di ricostruire il vasto patrimonio posseduto da Giovanni Mancuso, individuando numerosi beni, formalmente intestati a lui, alla moglie, ai figli, ai loro congiunti e ad un soggetto estraneo alla famiglia, evidenziando una palese sproporzione, ingiustificata, tra il loro valore ed i redditi dichiarati dagli acquirenti.
Tale sproporzione è stata ritenuta espressiva dell’utilizzo di proventi illeciti derivanti dalle attività criminali perpetrate da Giovanni Mancuso.
Complessivamente, sono stati individuati e sequestrati, in vista della loro confisca, i seguenti beni:
• 92 terreni, ubicati nei comuni di Limbadi, Nicotera, Rombiolo, Zungri, Drapia e Filandari, della provincia di Vibo Valentia;
• 16 fabbricati, di cui 2 capannoni industriali, ubicati nei comuni di Limbadi e Filandari, della provincia di Vibo Valentia e Milano (in un caso);
• 9 autoveicoli e 1 trattore agricolo;
• 2 aziende agricole, con sede in Limbadi;
• 2 ditte individuali, delle quali una esercente l’attività di stazione di servizio, con sede in Filandari.
La loro individuazione è stata possibile solo al termine di una complessa attività di analisi di informazioni reperite dalle numerose banche dati in uso alla Guardia di Finanza, messe a raffronto con le risultanze delle indagini di polizia giudiziaria condotte anche sul territorio, dimostrando la riconducibilità di essi al proposto.

Terreni acquisiti per usucapione

L’acquisizione dei beni rinvenibili nel patrimonio sottoposto a sequestro riflette una procedura che soltanto in apparenza rispetta i canoni della legalità e trasparenza, ma che a ben vedere nasconde i meccanismi perversi del metodo mafioso, che inquina il regolare svolgimento delle attività economiche e del libero mercato ed il diritto di proprietà.
Molti di tali beni sono stati infatti acquisiti con modalità indicative tipiche dell’agire illecito del Mancuso (ovvero per usucapione o, talvolta, quale verosimile corrispettivo di attività di carattere usuraio), approfittando dello stato di bisogno dei legittimi proprietari e sfruttando la forza del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento alla famiglia Mancuso.
L’acquisto dei terreni per usucapione è un’altra modalità assai frequente in cui si manifesta il potere intimidatorio dei Mancuso, che sfruttando l’egemonia sul proprio territorio, occupano abusivamente i terreni, esercitandovi a titolo gratuito attività agricola, assicurandosi la percezione di contributi pubblici erogati dall’ARCEA ed acquistandoli successivamente con il decorso del tempo, sfruttando l’inerzia dei legittimi proprietari, che si guardano bene dall’intentare cause civilistiche, per il timore di subire minacce e ritorsioni.
L’attività investigativa ha consentito di accertare che il modus operandi della famiglia Mancuso è talmente raffinato che, per tentare di eludere le misure di carattere patrimoniale previste dalla normativa antimafia, che richiedono la sperequazione tra il patrimonio posseduto e i redditi dichiarati e le attività economiche esercitate, ricorre all’acquisizione di beni a costo zero, tale da non potere essere considerato ai fini dell’applicazione della misura, che in seguito trasferisce a soggetti appartenenti ad altri familiari, in modo da rendere più complessa e onerosa l’attività investigativa, poiché l’illecita provenienza viene edulcorata dal passare del tempo e mascherata da atti giuridici apparentemente leciti e garantiti persino da notai.
Nel corso della presente attività di indagine, i finanzieri hanno ad esempio accertato che il defunto Pasquale Molino (‘27), suocero di Silvana Mancuso, figlia di Giovanni, ha trasferito nell’anno 2014, attraverso un atto testamentario olografo, un cospicuo patrimonio immobiliare di terreni e fabbricati, siti in Limbadi e Nicotera, all’omonimo nipote, classe 1989, figlio di Silvana.
L’atto, reso pubblico da un Notaio nell’anno 2016, due anni dopo la morte del nonno paterno, legittimandone in tal modo il trasferimento della proprietà a costo zero, è risultato falso poiché scritturato sotto dettatura da una persona diversa dal defunto; infatti sono state utilizzate frasi non congruenti con il livello culturale del de cuius e ancora di più è stato documentato il trasferimento di immobili di cui il defunto non ha mai avuto il titolo di proprietà, ma che erano intestati a ignare terze persone che hanno disconosciuto l’atto giuridico.
In particolare, il nonno paterno avrebbe trasferito all’omonimo nipote una particella catastale che nel lontano 1988, con regolare rogito notarile, era stata acquistata da Silvana Mancuso, madre di Pasquale Molino, classe 89, destinatario di tutti i beni, senza che mai la donna avesse trasferito la proprietà del terreno, oggetto di donazione testamentaria, al suocero Pasquale Molino classe 1927.
Le indagini hanno consentito di accertare che Pasquale Molino, classe 1927, altro non era che un prestanome di Giovanni Mancuso, al quale negli anni 60/70 erano stati intestati terreni, che di fatto gestiva il secondo e che quindi con l’atto testamentario sarebbero ritornati nell’effettiva disponibilità e proprietà della famiglia Mancuso, nello specifico Pasquale Molino, classe 1989, che rappresenta la terza generazione della dinastia.

La denominazione attribuita all’odierna operazione sottolinea in maniera evidente l’importanza che rivestono da sempre i terreni (la loro acquisizione ed utilizzo) nelle logiche criminali della famiglia Mancuso, che costituiscono una delle forme più antiche di espressione del potere mafioso sul territorio. La D.D.A. di Catanzaro, la Guardia di Finanza e le altre Forze di Polizia attribuiscono grande importanza ed attenzione all’azione di contrasto alla criminalità organizzata operante nella provincia di Vibo Valentia, la cui massima manifestazione è storicamente espressa dalla famiglia Mancuso.

Tags: 'ndranghetaclan mancusoguardia di finanzalimbadinicola gratterioperazione terra nostrasequestrovibo valentia
Share216Tweet135Send
Previous Post

Investiti 24 milioni di euro nella portualità calabrese

Next Post

Gioiosa Ionica, al via la prima tappa di “Costruiamo insieme la nostra Città Metropolitana”

Next Post
Gioiosa Ionica, al via la prima tappa di “Costruiamo insieme la nostra Città Metropolitana”

Gioiosa Ionica, al via la prima tappa di "Costruiamo insieme la nostra Città Metropolitana"

Newz.it

Copyright © 2020 Newz.it

Navigate Site

  • About
  • Advertise
  • Privacy & Policy
  • Contact

Follow Us

No Result
View All Result
  • Home

Copyright © 2020 Newz.it

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Create New Account!

Fill the forms below to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Questo sito utilizza cookies. Continuando a navigare su questo sito stai prestando il consenso all'utilizzo dei cookies. Leggi la nostra Privacy and Cookie Policy.