“Se la Whirpool non ha a cuore il destino di 400 connazionali, perché noi dovremmo avere a cuore l’azienda?”. Così Michele, uno dei titolari di un negozio di arredamento a Mendicino (Cosenza), motiva all’Ansa la scelta dell’attività commerciale di non vendere più prodotti Whirpool. Il riferimento è alla decisione della nota azienda produttrice di elettrodomestici di chiudere lo stabilimento di Napoli e delocalizzare la produzione.
Fuori dal negozio è stato esposto un cartello: “Qui non vendiamo più elettrodomestici Whirpool”. Contestualmente è stato lanciato l’hashtag #iononvendowhirlpool. “amo liberi di proporre ai nostri clienti tanti elettrodomestici e in questo momento non riteniamo opportuno suggerire un’azienda che vuole delocalizzare la produzione mandando a casa 400 persone” proseguono i titolari.
Il primo novembre lo stabilimento di Napoli chiuderà definitivamente i battenti. Intanto è stato indetto per il 31 ottobre uno sciopero generale dell’industria e del terziario. La decisione è arrivata unitariamente da Cgil, Cisl e Uil per “dire no alla chiusura della Whirpool e sì ad un piano di sviluppo per Napoli e il Mezzogiorno.