Il presidente della Commissione parlamentare antimafia vuole incontrare sempre più dirigenti scolastici, rettori e presidi, il ministro dell’Istruzione vuol combattere la ‘ndrangheta dai banchi di scuola: anziché scambiarsi i ruoli hanno pensato a un protocollo d’intesa. Oggi a Polistena, infatti, il senatore Nicola Morra e il deputato Lorenzo Fioramonti hanno incontrato gli studenti in un bene confiscato alla ‘ndrangheta, il centro polifunzionale “Padre Pino Puglisi”, e hanno presentato il protocollo di intesa tra Commissione antimafia e Miur sull’utilizzo dei beni confiscati per l’alternanza scuola-lavoro.
L’arrivo del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti a Polistena e del senatore Morra salutato dallo striscione
La giornata è iniziata alle 10 quando il corteo delle auto del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca Fioramonti è giunto davanti al centro polifunzionale. Ministro e presidente dell’antimafia sono stati accolti dal procuratore di Palmi, Ottavio Sferlazza, dal questore di Reggio Calabria, Maurizio Vallone, ideatore del progetto “a-ndrangheta” con le scuole della provincia, dal referente di Libera, Don Pino De Masi, e dal rettore dell’Università Mediterranea Santo Marcello Zimbone. All’arrivo dei due esponenti cinquestellle un grande striscione è stato calato dall’alto del centro polifunzionale, con una frase di Antonino Caponnetto: “La mafia teme la Scuola più della Giustizia. L’istruzione taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa”.
Fioramonti: «Dendranghetizzare la società»
«Vogliamo portare la presenza dello Stato, la testimonianza di uno Stato che cambia, che è dalla parte dei cittadini e soprattutto dalla parte della legalità a tutti i livelli». Lo ha affermato il ministro Fioramonti appena giunto a Polistena. «Come ministro dell’istruzione – ha aggiunto Fioramonti parlando coi giornalisti – voglio ricordare che le scuole sono e continueranno ad essere presidi di legalità e di innovazione e sono una grande forza anche per il cambiamento del Paese perché lì si fa la vera formazione. Diceva Piero Calamandrei, uno dei nostri padri costituenti, che le scuole sono istituzioni molto più importanti della magistratura e del Parlamento addirittura, anche della Corte Costituzionale, perché lì si formano i cittadini del futuro. Portando questi valori all’interno delle scuole, facendo in modo che le scuole possano collaborare anche direttamente. con le tante imprese, cooperative, realtà associative che hanno utilizzato i beni confiscati alle mafie per ricreare una nuova economia, che generi posti di lavoro ma di qualità, che fa bene al territorio, che arricchisce tutti noi, portiamo un segnale importante cioè che la scuola può diventare un volano di sviluppo diverso, più sostenibile e più adeguato ai bisogni dei nostri territori».
«Questo protocollo ci permette di dendranghetizzare la società, demafizzare la nostra comunità, utilizzando proprio le scuole con il loro potere di diffusione di nuovi valori come elemento scatenante. Quindi – ha proseguito il ministro Fioramonti – sfruttare tutti gli strumenti che abbiamo per ricostruire una cultura sociale ed economica diversa, non soltanto a parole ma con i fatti creando delle condizioni per cui attraverso uno strumento così importante come l’orientamento degli studenti e la possibilità della loro alternanza scuola-lavoro noi portiamo un nuovo modo di fare economia e società all’interno di tutte le scuole e portiamo i valori delle scuole nell’economia».
La domanda a Morra: M5s rinuncerà alle elezioni regionali in Calabria?
«Credo che sia la popolazione calabrese che debba capire, a prescindere da chi sia il soggetto da votare, che se si continuano a votare forze politiche che non hanno al primo posto negli obiettivi il rispetto delle norme e dei cittadini questo territorio potrà dal luogo soltanto a emigrazione e non a produzione di valore aggiunto ragionando in termini economici». Lo ha affermato il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, rispondendo alle domande dei giornalisti, che gli hanno chiesto se il Movimento cinque stelle rinuncerà alle elezioni regionali in Calabria.
Morra: «Mandare a quel paese la ‘ndrangheta»
«E’ una giornata molto importante anche perché questi territori hanno necessità di capire che lo Stato sta investendo sulle iniziative che sono nate con spontaneità ma anche con lungimiranza, tenacia e testardaggine anni fa, sono state ogni tanto ricordate, ogni tanto dimenticate, noi oggi vogliamo far capire a questi territori che lo Stato fa una decisa scelta di campo. Siamo a favore di uno sviluppo del territorio nel rispetto della legalità e di conseguenza mandando a quel paese la ‘ndrangheta». Così il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. «Fermo restando – ha aggiunto – che dovrà essere il mondo della produzione a rispettare il mondo della formazione senza alcuna subalternità della scuola nei confronti della logica del profitto che pare pervadere il mondo della produzione. Vogliamo anche proporre come modello quello dell’economia sociale, della cooperazione, in cui non si tenta di distruggere l’altro per aumentare i propri profitti ma si cerca di crescere insieme all’altro perché insieme si può».

L’incontro con gli studenti del territorio
Alle 10 nell’aula conferenze del centro Puglisi l’incontro con gli studenti dell’Istituto alberghiero e commerciale “G. Renda” e quelli dell’indirizzo musicale del Liceo Statale “Giuseppe Rechichi” di Polistena che hanno inaugurato la manifestazione “Dalla ‘ndrangheta ai ragazzi“, un evento organizzato dalla Questura di Reggio Calabria, nell’ambito de “Progettiamo insieme una città senza crimine” che coinvolge 32 istituti delle scuole superiori reggine.
La presentazione del protocollo d’intesa

Il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra
Al termine dell’incontro Fioramonti e Morra hanno incontrato la stampa per illustrare il protocollo d’Intesa fra il MIUR e la Commissione Antimafia sull’utilizzo dei beni confiscati per l’alternanza scuola-lavoro. Il documento è ancora in fase embrionale ma c’è la forte volontà da entrambe le parti di procedere «perché non soltanto vogliamo mettere a disposizione della scuola italiana le esperienze positive di gestione dei beni sequestrati e confiscati – ha spiegato Morra – ma vogliamo soprattutto promuovere un altro tipo di economia, perché molto spesso i beni confiscati vengono concessi appunto non a chi cerca il profitto in chiave individualistica, sottoponendosi a logiche di mercato molto spesso grette ancorché utilitaristiche, ma vogliamo al contrario promuovere un altro tipo di far produzione di valore aggiunto, finalizzata ad acquisire responsabilità sociale nei confronti dell’ambiente in cui l’attività produttiva stessa si svolge». «Vorremmo far capire anche che la Calabria torna ad essere al centro dell’attenzione del governo, perché non è di tutti i giorni che ministri della Repubblica scendano dalle nostre parti.
Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti
«Qui – gli ha fatto eco il ministro Fioramonti – non è soltanto una questione di formazione ma è una questione di costruzione di un nuovo modello di società, che parte dalla legalità ma per riscoprire questa grande volontà di riappropriarsi del bene comune. Una formazione diversa, una economia diversa, sono fondamentali per raggiungere questi obiettivi».
Fabio Papalia
