Omicidio Pileggi, si è tenuto oggi a Reggio Calabria l’interrogatorio di garanzia per Cosimo Sorgiovanni, di 41 anni, arrestato venerdì scorso a Monasterace dai Carabinieri con l’accusa di omicidio e associazione mafiosa. L’uomo, assistito dall’avvocato Alfredo Arcorace, ha risposto alle domande del gip ed ha respinto le accuse contestate dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
L’omicidio di Alfredo Pileggi: ucciso fuori dalla palestra
L’omicidio si è consumato nel pomeriggio dell’8 febbraio 2016, quando Alfredo Pileggi venne ucciso con 5 colpi d’arma da fuoco cal. 45, mentre sostava a bordo della propria Fiat Punto, in via Calabria nei pressi della palestra che frequentava. Le indagini sono state dirette dal procuratore aggiunto, Giuseppe Lombardo, e dai sostituti procuratori Simona Ferraiuolo e Antonella Crisafulli
Il movente dell’omicidio è una relazione extraconiugale della vittima con la figlia di un boss della ‘ndrangheta
Secondo l’accusa movente dell’omicidio sarebbe da individuare nella relazione extraconiugale intrattenuta dalla vittima con la figlia di un noto esponente della criminalità organizzata locale, tra i cui sodali emerge sempre secondo l’accusa Cosimo Sorgiovanni il quale, come riscontrato dalle investigazioni e dalle fonti dichiarative, sarebbe un “soldato” della storica famiglia di ‘ndrangheta Ruga, operante nella vallata dello Stilaro.
Le analisi dei Carabinieri del Ris di Messina
A sostegno dell’ipotesi accusatoria gli inquirenti contano sulle risultanze delle analisi scientifiche eseguite dal Ris di Messina che hanno consentito di riscontrare su Cosimo Sorgiovanni e sugli indumenti da lui indossati la presenza di alcune particelle di polvere da sparo pienamente compatibili con i bossoli sequestrati sulla scena del crimine.
Ricostruzione rigettata dall’indagato
Una ricostruzione, quella fornita dagli inquirenti, che Cosimo Sorgiovanni assistito del suo difensore ha respinto fermamente nel corso dell’interrogatorio di garanzia.