Operazione Pollice verde: annullata ordinanza di custodia cautelare in favore di Giuseppe Simone

Si era costituito spontaneamente alla Polizia di Fiumicino

Giustizia martello

Giustizia martello

Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’operazione Pollice verde nei confronti di Giuseppe Simone, accusato di far parte di un’associazione a delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti e vari episodi di spaccio tra cui la cessione (specificatamente contestata al Simone), di circa 2 kg di marijuana a degli emissari vibonesi. Simone, che si trovava in Canada al momento dell’esecuzione degli arresti, nonostante i gravissimi fatti di accusa, in questi giorni si era costituto spontaneamente presso la Polizia di Stato di Fiumicino facendo ritorno dall’America per poter partecipare all’udienza del Riesame.

L’avv. Marco Tullio Martino

Il Tdl ha riconosciuto l’estraneità di Giuseppe Simone dalle accuse nell’ambito dell’operazione Pollice verde

Attraverso la disamina di tutte le intercettazioni telefoniche e con l’incrocio dei tabulati dei GPS l’avvocato Marco Tullio Martino, legale nominato da Simone, ha dimostrato come lo stesso non potesse in alcun modo essere il soggetto che aveva trasportato materialmente la droga nel luogo e nell’ora dello scambio contestato, e che anzi lo stesso non si fosse mai recato sui siti delle piantagioni e che tutto il resto del compendio intercettivo aveva un significato alternativo lecito che non poteva condurre all’affermazione della gravità indiziaria e per i gravi delitti di coltivazione, detenzione, trasporto e spaccio contestati.

Il Tribunale ha certificato l’estraneità del Simone alla associazione ed ai singoli reati, ed ha annullato l’ordinanza disponendo l’immediata scarcerazione del giovane imprenditore reggino che ha così potuto lasciare libero la casa circondariale di Arghillà.

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