Il consigliere regionale Sebi Romeo, ex capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale della Calabria, torna in libertà grazie alla Corte di Cassazione che ha annullato senza rinvio l’ordinanza del tribunale del riesame nonché l’ordinanza del gip emessa nei confronti dell’esponente politico che era finito dapprima ai domiciliari nell’ambito dell’operazione Libro Nero, misura sostituita dal Riesame appena 10 giorni fa col divieto di dimora in Calabria. La Cassazione ha accolto il ricorso proposto dai difensori di Romeo, gli avvocati Natale Polimeni e Armando Veneto, basato su due profili: l’inutilizzabilità delle intercettazioni ambientali tramite trojan e l’insussistenza di gravi indizi di colpevolezza.
Sebi Romeo era finito ai domiciliari nell’ambito dell’operazione Libro Nero, condotta lo scorso luglio dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, con l’accusa di tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio in concorso. Nei giorni scorsi la sua posizione è stata stralciata dal troncone principale, la sua vicenda infatti, come chiarito fin da subito dagli inquirenti, è estranea al resto dell’indagine propriamente antimafia, così come per gli altri due indagati in concorso. In particolare secondo l’accusa un maresciallo della Guardia di Finanza avrebbe inteso avvicinare ed incontrare di persona il politico Sebi Romeo, tramite il segretario pd melitese, con lo scopo di rivelare al consigliere regionale notizie riservate su attività di indagine che lo riguardavano, in cambio di favori personali. Secondo la difesa di Romeo non vi è nessuna prova di un patto illecito tra i due, né vi è prova di un’attività del maresciallo in favore di Romeo né di un intervento di quest’ultimo per favorire l’assunzione di un congiunto del maresciallo presso una ditta di autolinee private. La Cassazione ha annullato anche le misure nei confronti del maresciallo delle fiamme gialle.
“Questo provvedimento – ha dichiarato all’Agi l’avvocato Polimeni – significa che Romeo non doveva neanche essere arrestato e comporta un annullamento ex tunc, ovvero da allora, ed ha conseguenze fondamentali sulla sospensione e l’avvenuta surroga in consiglio regionale del consigliere Romeo. Lui ha subito una carcerazione di 5 mesi solo per i tempi lunghi della Cassazione, che per un eletto dal popolo è abbastanza frustrante. Anche alla luce di questa pronuncia ci attendiamo esiti favorevoli anche nel processo”.