C’è chi dice no: Si apra il dibattito sul taglio della rappresentanza dei cittadini

La posizione del Comitato del Partito Radicale

Montecitorio

Montecitorio

Con la pubblicazione del decreto del Presidente della Repubblica adottato il 28 gennaio scorso, è ufficialmente iniziata la campagna referendaria sulla legge costituzionale che ha deciso un drastico taglio della rappresentanza parlamentare italiana.
Si ufficializza, così, la decisione repentina, presa dal Governo “Conte” all’indomani delle elezioni regionali emiliane e calabresi, di anticipare al 29 marzo 2020 la data del referendum sulla riforma costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari.
Tutto ciò ha come oggettiva conseguenza quella di restringere la possibilità di informare completamente e correttamente i cittadini su questa importante riforma. Una informazione obiettiva tanto più necessaria alla luce della campagna scandalistica di disinformazione a favore della
riduzione portata avanti da tutte le testate giornalistiche sulla base del fuorviante messaggio che alla cancellazione della rappresentanza parlamentare corrisponda un taglio agli sprechi della politica.
Nulla di più falso!

Con questa decisione scellerata e mai discussa, i calabresi avranno un taglio ai propri rappresentanti in Parlamento del 40%. Una decisione che porterà una popolazione già priva di voci autorevoli ed incisivi rispetto alle dinamiche nazionali al silenzio parlamentare.
In attesa del tempestivo ed efficace intervento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e della Commissione di Vigilanza Rai teso ad assicurare il rispetto del perentorio termine di legge per l’adozione dei regolamenti della campagna elettorale radiotelevisiva, applicandosi le disposizioni sulla “par condicio”, ritengo doveroso segnalare a tutti gli organi di informazioni (emittenti radiofoniche e televisive locali) la necessità urgente di prevedere, da subito, anche in prima serata, approfondimenti sulla riforma e di confronto tra i soggetti favorevoli e quelli
contrari alla riforma in condizioni di parità.
Personalmente mi auguro che il dibattito pubblico imposto dalla legge sul referendum in questione sia l’occasione non solo per discutere sulla necessità di evitare che i cittadini calabresi siano privati di una adeguata rappresentanza parlamentare, ma anche sulla necessità di ricostruire un
legame trasparente e democratico tra i cittadini ed i partiti, oggi sempre più comitati di gestione elitaria, da rifondare quali contenitori capaci di elaborare idee e soprattutto di selezionare personale politico in grado di affrontare le gravi questioni del nostro Paese e della nostra Calabria. Lo si legge in una nota del Comitato del Partito Radicale “C’è chi dice no” a firma di Gianpaolo Catanzariti.

Exit mobile version