Si riaccendono le tensioni fra l’Ucraina e la Repubblica Popolare di Luhansk, controllata da Mosca, ma non riconosciuta dalla comunità internazionale.
Secondo i più recenti report dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), nelle ultime 48 ore sarebbe aumentato il numero delle violazioni del cessate il fuoco nella regione autonoma (oblast) di Luhanks. Questa organizzazione internazionale si è occupata della questione ucraina fin dallo scoppio del conflitto, istituendo una Special Monitoring Mission ancora attiva sul campo.
La mattina del 18 febbraio, dalle 05:30 alle 11:30 circa, l’SMM ha registrato un marcato picco nel numero di violazioni del cessate il fuoco, tra cui oltre 2.300 esplosioni. Queste sono avvenute nella zona di Zolote (controllata dal governo, 60 km a ovest di Luhansk), nelle sue basi di pattuglia a Kadiivka (ex Stakhanov, non- controllata dal governo, 50 km a ovest di Luhansk) e Popasna (controllata dal governo, 69 km a ovest di Luhansk).
Verso le 12:00, la Special Monitoring Mission ha inoltre deviato un veicolo aereo senza pilota a lungo raggio sull’area. Il filmato di questo evento è ancora in fase di analisi da parte dello staff.
Durante le operazioni militari in risposta a questi attacchi, un soldato ucraino ha perso la vita e altri quattro sono rimasti feriti, ma non gravemente.
La situazione, però, non appare completamente chiara: entrambe le parti si accusano a vicenda di aver violato il cessate il fuoco.
L’agenzia di stampa lug-info.com, portavoce dei separatisti ucraini orientali, infatti, riferisce diversamente. Secondo questi ultimi, la mattina del 18 febbraio, è stata una squadra di soldati ucraini ad avvicinarsi alle unità separatiste.
“La mattina presto, verso le 06:00, un gruppo nemico di ricognizione e sabotaggio di dieci persone si è mosso verso le posizioni dei nostri difensori nell’area di Golubovskoye”, ha detto Yakov Osadchiy, leader delle milizie separatiste. “I nostri osservatori hanno rilevato in tempo i movimenti dei nemici e hanno continuato a monitorare le loro azioni.”
Gli aggressori sono finiti, però, in un campo minato. Di conseguenza, secondo il portale separatista, due soldati ucraini sono stati uccisi e almeno altri tre sono stati feriti.
Il rappresentante russo nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Vasily Nebensya, ha accusato l’Ucraina di non aver rispettato gli accordi di Minsk. Questo documento stabilisce un completo cessate il fuoco, il ritiro di tutte le armi pesanti dalla linea di contatto e l’avvio di un dialogo sulla ricostruzione dei legami sociali ed economici tra Kiev e Donbass. Comprende inoltre il piano per una riforma costituzionale in Ucraina, che prevede il decentramento e l’adozione di una legislazione permanente sullo statuto speciale di determinate aree delle regioni di Donetsk e Lugansk.
In vista di questi ultimi eventi, l’implementazione di un’ulteriore smilitarizzazione o addirittura di pattuglie al confine russo-ucraino sarà probabilmente molto lontana.
sdb