Giovane ferito alla gamba con un colpo di pistola: in carcere Vittorio Rodà

Secondo la ricostruzione della Squadra Mobile ha sparato al giovane intervenuto per difendere lo zio

Volanti Polizia Questura Reggio Calabria

Volanti della Polizia davanti alla Questura di Reggio Calabria

Reggio Calabria. Giovane ferito a Gallico, per il presunto responsabile si aprono le porte del carcere. Oggi il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, ha convalidato l’arresto eseguito in flagranza di reato dai poliziotti della Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P. della Questura nei confronti di Vittorio Rodà, detto Francesco, classe 1990 ritenuto presunto responsabile di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo e lesioni personali aggravate ai danni di un giovane, poco più che ventenne, nei confronti del quale Rodà, nel pomeriggio del 5.3.2020, sulla via Nazionale di Gallico, avrebbe esploso un colpo di pistola ferendolo alla gamba destra.

Al momento del fatto, il giovane e alcuni suoi familiari stavano percorrendo la via Nazionale di Gallico verso Archi a bordo di una utilitaria. All’altezza di passo Caracciolo sono stati affiancati da un furgone dal quale sarebbe sceso Rodà per aggredire lo zio del ragazzo, ferito perché era intervenuto per difendere il parente.

Scattato l’allarme, le Volanti della Questura si sono poste alla ricerca del responsabile sul territorio della zona nord della città, che è stato controllato capillarmente anche con l’impiego di un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato.

Dopo alcune ore, Rodà è rientrato presso la sua abitazione dove è stato bloccato dagli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti operanti in sinergia con i colleghi impegnati nelle ricerche.

Durante le attività finalizzate al rintraccio dell’aggressore, un investigatore della Squadra Mobile, supportato da un equipaggio delle Volanti in servizio a bordo di moto, ha disarmato in una via di Archi un parente della vittima che aveva in animo di farsi giustizia da sé con un grosso coltello per vendicare il torto subito dal familiare. Condotto in Questura, per gli accertamenti di rito, l’uomo è stato successivamente denunciato all’autorità giudiziaria per porto illegale in luogo pubblico di arma da taglio.

La complessa dinamica dell’azione delittuosa è stata ricostruita dagli investigatori della Squadra Mobile mediante una meticolosa attività di acquisizione di informazioni dalle persone in grado di riferire circostanze utili, nonché attraverso l’analisi delle immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza privata presenti nelle aree circostanti al luogo del delitto.

Nel corso delle articolate attività di indagine – costantemente coordinate dal procuratore vicario Gerardo Dominijanni e dal sostituto procuratore Vittorio Fava – è emerso che Rodà aveva sempre avversato il rapporto di relazione che una sua congiunta aveva iniziato da un paio di mesi con uno zio del giovane ferito. Il ferimento del ventenne rappresenta l’epilogo di un crescendo di atti intimidatori e di minacce volte a far cessare il rapporto di coppia.

In sede di convalida dell’arresto, il G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto nei confronti di Vittorio Rodà la misura cautelare della custodia in carcere.

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