Gioia Tauro (Reggio Calabria). L’associazione Coopisa, a partire da giovedì 16 Aprile, al fine di prevenire il rischio di contagio da COVID-19, svolgerà un servizio di supporto medico e psicologico per i migranti in situazioni di forte vulnerabilità nella Piana di Gioia Tauro. Questa vasta area è sede da diversi anni di insediamenti informali di uomini e donne provenienti da paesi subsahariani, che vivono organizzandosi in tendopoli, baraccopoli o containers, trovando lavoro come braccianti agricoli. In questo momento di forte emergenza sanitaria le loro condizioni di salute sono esposte certamente a maggiori rischi, per questo motivo l’Associazione Coopisa si è mossa, ancora una volta, per garantire supporto a chi non può permettersi di rimanere a casa, perché una casa non ce l’ha. Ciò è stato possibile grazie alla partecipazione al progetto SUPREME, del Dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche Sociali della Regione Calabria.
« Ci tengo a ringraziare la Regione Calabria per la sensibilità verso gli ultimi – afferma il presidente dell’Associazione Luigi De Filippis – per aver dimostrato che occuparsi di tutti gli individui è un bene per la comunità intera, come sancito dall’Art. 32 della Costituzione: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti […] » .
Attraverso l’utilizzo di un camper, adibito a clinica mobile, l’equipe di Coopisa, composta da medici, infermieri, psicologi, operatori socio-sanitari e mediatori linguistico-culturali, opererà nel l’area industriale del comune di S. Ferdinando, di Contrada Russo nel comune di Taurianova e di Testa dell’acqua nel comune di Rosarno, svolgendo attività di valutazione e monitoraggio delle condizioni minime e indispensabili di salute della popolazione migrante, attività di educazione sanitaria e di supporto psicologico ed emotivo.