REGGIO CALABRIA – Ne uccide più la penna che la spada è aforisma assai antico, in ragione del quale è davvero forte la tentazione di scrivere per vendicare i torti subiti, godendo delle disgrazie altrui…..ma l’amore per la città ed i valori ricevuti jure ereditario, ci impongono di ragionare in chiave positiva e pensare a quello che sarà il nostro futuro.
Il tanto declamato TUEL, ossia la normativa che disciplina gli enti locali, imporrebbe alla prefettura l’avvio di un procedimento ispettivo finalizzato ad accertare l’eventuale infiltrazione mafiosa e quindi avviare la procedura che condurrebbe allo scioglimento del consiglio comunale. Si tratta di un atto di alta amministrazione, caratterizzato da un’ampia discrezionalità del Prefetto, finalizzato ad accertare una possibile soggezione degli amministratori locali alla criminalità organizzata, dal quale prende inizio l’iter per lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa.
Ci troviamo, infatti, di fronte a tipiche fattispecie – e non solo ragioni di opportunità – che indurrebbero di accertare l’eventuale presenza mafiosa a Palazzo San Giorgio.
E’ innegabile, a tal proposito, che il Sindaco sia cognato di un soggetto indagato per reati associativi (Demetrio Naccari Carlizzi è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione Libro Nero ndr), che vice sindaco e fedelissimi consiglieri comunali ipervotati si trovino oggi indagati, in una vicenda di spazzatura politica, addirittura dalla Direzione distrettuale antimafia (i reati contestati ai consiglieri comunali e agli altri amministratori pubblici coinvolti nell’operazione Helios non riguardano reati di ‘ndrangheta ndr), in compagnia di alcuni soggetti, questi ultimi indagati per associazione mafiosa.
Sono, tuttavia, convinto, alla luce delle trascorse esperienze politico amministrative – tanto cavalcate dagli odierni amministratori – che il peggior consiglio comunale ed il peggior sindaco siano molto più produttivi ed efficienti del miglior commissario prefettizio. Ed i fatti reggini parlano da soli, cosi come le drammatiche condizioni in cui versa la città. Non credo, pertanto, che l’ intervento della prefettura – seppur dovuto ed auspicato – sia la panacea dei mali reggini, stante anche la ristrettezza cronologiche con le imminenti elezioni. amministrative.
Facciano, però, tesoro i reggini di quanto occorso nella nostra città negli ultimi dieci anni; da quando cioè, ai tempi della giunta Arena, la democrazia è stata scippata in virtù di un gioco di prestigio politico nelle mani di abili registi, oggi pienamente coinvolti nell’affair Palamara, intorno ai quali si è agevolmente creato il consenso che ha determinato l’attuale amministrazione.
E’, però, anche vero che le vicende giudiziarie che hanno caratterizzato recenti acquisti di politici di centrodestra e la discussa tenuta etica morale di altri rappresentanti, inducono ad avere poca fiducia nei tradizionali partiti politici, ormai totalmente sommersi dalla logica dei grandi numeri e rappresentati da chi nulla ha a che vedere con la storia reggina! Una storia fatta di amore, passione, dolore e sacrificio che certamente non può essere inventata con magliette e mascherine colorate.
Tuttavia, ben vengano movimenti di opinioni, presenze di nuovi candidati e liste civiche che si distinguano per competenze professionali, garbo personale, storia familiare e rappresentatività sociale, al fine di arricchire la dialettica politica e la partecipazione democratica cittadina. Ciò a prescindere dall’ormai obsoleta dicotomia destra sinistra ed in ragione di componenti valoriali, sulle quali affidare la speranza della nostra città.
Dunque: armatevi (di matita) reggini! e sappiate dare dignità e concretezza alle vostre scelte politiche, qualsivoglia esse siano; ma ricordate che sarà nel chiuso della cabina elettorale che avrete l’unica arma nelle vostre mani per ridare speranza alla nostra città, nell’auspicio che la politica sappia individuare una figura carismatica ed integerrima che abbia la libertà e la capacità di ricondurre Reggio verso un neoumanesimo che la ponga a centro geopolitico del mediterraneo e ponga l’avvio verso una nuova civiltà che da meridione sia propulsiva per tutta la Nazione.
Luigi Tuccio
(già assessore dimissionario della città)