REGGIO CALABRIA – La Sezione “Reati contro la persona, in danno di minori e sessuali” della Squadra Mobile, in esito a tempestive indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, nella giornata di ieri ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del locale Tribunale nei confronti di un uomo di 62 anni, ritenuto responsabile di aver abusato, nell’ambito familiare, di una minore di sette anni.
Le indagini della Squadra Mobile di Reggio Calabria
Acquisita la notizia di reato, gli investigatori della Squadra Mobile diretta dal primo dirigente Francesco Rattà hanno svolto preliminari accertamenti dai quali è emerso che l’uomo in passato era stato già condannato per reati della stessa specie in danno di altri minori.
Le indagini – coordinate dal procuratore vicario Gerardo Dominijanni e dal sostituto procuratore Marika Mastrapasqua – sono state dapprima svolte con preliminari attività di osservazione, pedinamento e ricognizione dei luoghi abitualmente frequentati dall’indagato e dopo intensificate con più incisive attività tecniche che hanno consentito di monitorare le abitudini dell’uomo, anche al fine di scongiurare il pericolo di eventuali ulteriori condotte lesive dell’intangibilità sessuale di minori.
Il racconto della bambina vittima degli abusi sessuali
Fondamentale alla ricostruzione della grave vicenda delittuosa è stata anche l’audizione protetta della minore. Il racconto della piccola vittima veniva riscontrato anche dalle ulteriori attività investigative disposte dai magistrati titolari dell’inchiesta.
Gli elementi acquisiti convergenti verso una ricostruzione inequivoca della vicenda hanno portato il G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria a disporre nella giornata di ieri – su richiesta della Procura della Repubblica – la misura cautelare della custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato. L’uomo, rintracciato nel tardo pomeriggio di ieri presso la sua abitazione, dopo le formalità di rito in Questura è stato condotto presso la Casa Circondariale di Arghillà a disposizione della competente autorità giudiziaria.