di Aurelio Chizzoniti *
Reggio Calabria – Tanto tuonò che piovve! Così avrebbe sicuramente affermato il grande Socrate. Infatti, dall’Olimpo ove siedono gli inimitabili dei della politica nozionale e periferica, parte lo strale che condanna inesorabilmente la nobilissima comunità reggina, a subire un candidato alla carica di sindaco, originario di Melito Porto Salvo, autodichiaratosi “massese” di adozione, assente dal comprensorio reggino da quasi quarant’anni (eccezion fatta per i cinque trascorsi a dirigere la burocrazia provinciale), con famiglia – da sempre – residente in quel di Massa Carrara. Con l’oltraggiosa aggravante che la fonte genetica dell’irriverente “nomination” si identifica con un colonizzatore “austro-ungarico”, al secolo Matteo Salvini, leader di un partito pressoché inesistente nella città più grande della Calabria.
Si consuma così il provocatorio insulto alla dignità del senso della regginità, già afflitta da quasi sei anni di catastrofica disamministrazione falcomatiana. È possibile che nessun reggino sia idoneo a ricoprire la carica di primo cittadino? È, altresì, possibile che dubbi e riserve, da più parti, abbondantemente espresse nel contesto degli incontri di vertice romani, siano stati aridamente considerati dal podestà di turno semplicemente tam quam non essent? L’occasione è quanto mai opportuna per capire se tutti i politici reggini siano “apallici”, oppure se a questa dilagante regola esiste qualche rara eccezione. Per gli stessi vale il detto dantesco “qui parrà la tua nobilitate”.
Ragion per cui, l’auspicio, il desiderio e l’augurio insistono perché l’immensamente inimitabile e dignitoso cuore di Reggio possa risentire della contraria accelerazione del palpito irruente e travolgente che emerge diffusissimamente in tutta la città, recuperando la figura maestosa e possente della prestigiosa, doverosa ed irrinunciabile tutela della stessa. Ribellandosi alla confusione, smarrimento, sistematiche prepotenze, per rifuggire da qualsivoglia scoraggiante, improduttiva estasi stupita e meravigliata, divenendo una rivoluzionaria, pulsante, ambita ed agognata realtà elettorale operativamente volta ad eleggere un sindaco autenticamente reggino.
In quest’ottica, appare di fondamentale centralità e rilevanza, il ruolo dell’On.le Francesco Cannizzaro e del Dott. Eduardo Lamberti Castronuovo, perché rompano gli indugi e schierino un team di liste alternative nel supremo interesse della comunità reggina.
* avvocato
già presidente del Consiglio comunale
già consigliere regionale
già candidato a sindaco di Reggio Calabria