di Ernesto Reggio *
Reggio Calabria – A me sinceramente non frega niente delle scuse del vicesegretario di Matteo Salvini, venuto giù a Reggio in occasione di questa campagna elettorale per sostenere il suo candidato della Lega, che per l’occasione si è cosparso il capo di cenere, ricredendosi sulla “bontà” del popolo meridionale e rivolgendo a tutti noi le sue scuse per quanto affermato in passato.
Sentite o “di facciata” che siano, le scuse dell’onorevole Crippa, non mi interessano se non sotto l’aspetto della civiltà e della buona convivenza di due popoli, quello settentrionale – ricco e modernizzato – e quello meridionale – tutt’oggi (nel 2020!) povero e residente in un territorio sottosviluppato – che insieme formano il popolo italiano.
Come ormai tutti dovremmo sapere, infatti, le parole in politica lasciano il tempo che trovano e questo, purtroppo, lo abbiamo constatato in tantissime occasioni anche nella storia contemporanea.
Ciò che conta veramente e su cui un popolo avveduto e intelligente dovrebbe basarsi per giudicare i politici sono, invece, i fatti.
E cosa ci dicono ‘i fatti’ della Lega?
Proviamo un po’ tutti a soffermarci su questa domanda e, se non siamo in grado di darci una risposta, proviamo a fare una semplice ricerca in Rete relativa all’attività parlamentare della Lega.
Con estrema facilità verificheremo che ‘i fatti’ più recenti ci raccontano di una Lega come al solito molto attenta e prodiga verso il popolo settentrionale e, invece, molto irritata quando, per esempio, l’attuale Governo stanzia attraverso il “Decreto agosto” una somma pari a circa 25 miliardi di euro per le famiglie, i lavoratori e le imprese, prevedendo nello stesso decreto anche la cosiddetta ‘fiscalità di vantaggio’ che dovrebbe favorire le imprese del Meridione con il taglio del 30% dei contributi per tutti i lavoratori già assunti e quelli neo assunti nella parte bassa della Penisola.
Proprio in questa circostanza, infatti, leggendo le cronache sui giornali, abbiamo saputo del senatore Calderoli che ha ‘coraggiosamente’ impugnato la spada di Alberto da Giussano per difendere gli interessi degli industriali del Nord sostenendo che le regioni maggiormente colpite dal Covid sono quelle settentrionali – sottintendendo quindi che i quattrini dovrebbero andare a loro – ma ‘dimentica’, ‘l’impavido’ Calderoli, le raccomandazioni o per meglio dire “il vincolo morale” da parte della presidente della Commissione dell’Unione Europea, Ursula von der Leyen, sull’utilizzo dei fondi svincolati per i preminenti interessi del Mezzogiorno, affinché si possa finalmente superare quell’atavico divario tra Nord e Sud che ha prodotto un’Italia a due velocità.
Dello stesso tenore di quello di Calderoli è anche l’intervento del deputato leghista Paolo Grimoldi che ha affermato: “Nel Decreto Agosto per le imprese del Nord non c’è nulla. Non aiutare il Nord colpito dal Covid per distribuire soldi nel Mezzogiorno, magari per agevolare la campagna elettorale in Campania e Puglia significa non guardare alla ripresa del Paese e penalizzare le regioni più produttive e paradossalmente le più colpite dal Covid”.
Questi ovviamente sono solo i fatti più recenti che dimostrano l’accanimento di un partito ‘nordista’ nell’anima, contro le politiche a favore del Mezzogiorno, ecco perché delle scuse di Crippa, quando avremo a votare, non ce ne deve fregare una beata ‘cippa’!
* Buona Destra