Reggio Calabria – Nel pomeriggio odierno, si sono svolti, in forma strettamente privata, i funerali di
Francesco Alvaro, di 81 anni, deceduto presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria.
L’uomo era ritenuto elemento di vertice dell’omonima cosca di ‘ndrangheta, operante in Sinopoli e
nei comuni limitrofi. La salma è stata traslata dal nosocomio di Reggio Calabria direttamente al cimitero di Sinopoli dove si è tenuta una funzione religiosa alla presenza dei soli stretti congiunti.
Vietato il funerale per Francesco Alvaro, l’anziano boss della cosca Alvaro
Il provvedimento, emesso nei confronti degli appartenenti alle cosche criminali di questa Provincia, è
finalizzato a scongiurare che la celebrazione dei funerali possa rappresentare occasione propizia per
la commissione di azioni di rappresaglia, iniziative intimidatorie ed illegali. L’ordinanza
rappresenta la conferma della linea di fermezza adottata dalle Istituzioni contro ogni possibile forma
di illegalità, a garanzia e tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Le precisazioni del legale della famiglia Alvaro
L’avvocato Antonino Curatola, quale difensore della famiglia di Francesco Alvaro classe 1939, puntualizza che «il signor Alvaro a seguito della positività al virus Covid-19 era stato ricoverato presso il Grande ospedale metropolitano dove è deceduto». «Inoltre – aggiunge il legale – Alvaro era anche affetto dalla patologia di Alzheimer da circa vent’anni quindi incapace di intendere e di volere; patologia che ha comportato insieme alla positività al virus covid il decesso. Pertanto i funerali sono stati vietati in applicazione al DPCM 8 marzo 2020».