Reggio Calabria – Klaus Davi, candidato a sindaco della lista “Klaus Davi per Reggio”, e Nico Pangallo, candidato più votato della stessa lista alle ultime consultazioni comunali, hanno dato mandato agli avvocati Oreste e Achille Morcavallo per presentare un esposto al Ministero dell’Interno e alla Prefettura di Reggio Calabria per esercitare tutti i poteri sostitutivi in ordine ai gravissimi fatti verificatisi sui presunti brogli elettorali che hanno portato all’adozione di una misura cautelare nei confronti del presidente di seggio e candidato più votato del centrosinistra alle elezioni stesse. «Si chiederà, inoltre – spiega Nico Pangallo in una nota – l’annullamento delle elezioni e lo scioglimento del consiglio comunale».
«Passi che la gestione operativa di queste elezione meriterebbe la messa in onda di puntate in serie di ‘Striscia la Notizia’, ‘Report’, le ‘Iene’; passi che abbiamo documentato nero su bianco gli strafalcioni inauditi dei vari seggi senza sapere assolutamente nulla della inchiesta della Procura della Repubblica e dei presunti voti taroccati organizzati da un esponente del Pd; passi che è stato consentito ai ‘guardiani del tempio’ di Falcomatà di molestare gli elettori senza che nessuno si scandalizzasse e controllasse durante i giorni delle urne ; passi ancora che Reggio Calabria e le sue elezioni sono oggetto di umilianti prese per i fondelli su tutti i social con un danno di immagine sconfinato per la comunità reggina . E ancora: passi che ad oggi non sono stati pubblicati sul sito della Prefettura i risultati definitivi di una elezione che si è svolta ormai mesi fa. Passi tutto questo. Ma proprio perché sono convinto invece che le istituzioni hanno la funzione di garantire e mantenere viva la fiducia dei cittadini verso i meccanismi democratici stessi, soprattutto se si parla di voto in una terra difficile come la nostra, ritengo improbabile che il Ministero degli Interni guidato da una persona responsabile e preparata come Luciana Lamorgese potrà ignorare il nostro esposto e quantomeno non dedicargli un minimo di attenzione. A mio avviso, al di là della piega che prenderà l’inchiesta giudiziaria, in almeno 40 seggi – quelli gestiti ‘personalisticamente’ da Antonio Castorina (secondo almeno quanto traspare dall’indagine) e i suoi ipotetici collaboratori, si deve tornare al voto. Nel puro interesse della democrazia e non certo per spirito di rivalsa». Lo ha dichiarato Klaus Davi.