Villa San Giovanni – Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese lo scorso 15 dicembre ha decretato la conclusione del procedimento di scioglimento nei confronti del Comune di Villa San Giovanni. Un record nazionale probabilmente per la città dello Stretto, passata indenne da ben due commissioni d’accesso nel giro di un paio di anni (la prima fu archiviata nel giugno 2018) che certificano che al Comune di Villa San Giovanni la mafia è stata lasciata fuori dalla porta.
Lo scorso 4 febbraio con decreto del Ministro dell’Interno il Prefetto di Reggio Calabria è stato delegato ad esercitare i poteri di accesso e di accertamento nei confronti del comune di Villa San Giovanni. La commissione d’indagine incaricata di svolgere gli accertamenti è stata istituita il 18 febbraio 2020 e prorogata il 15 maggio. Il 18 agosto è arrivata la relazione con cui la commissione d’indagine ha rassegnato le proprie conclusioni sugli accertamenti svolti; il 29 settembre è giunta la relazione del Prefetto di Reggio Calabria che ha evidenziato l’insussistenza delle condizioni legittimanti lo scioglimento per mafia.
“Gli elementi complessivamente emersi – scrive il ministro dell’Interno – non presentano la necessaria congruenza rispetto ai requisiti di concretezza, univocità e rilevanza, richiesti” per lo scioglimento del Comune.