L’unione delle Camere Penali Italiane ha proclamato l’astensione dalle udienze penali e da tutte le attività giudiziarie nel settore penale per i giorni 29,30 2 31 marzo 2021 e la Camera Penale di Reggio Calabria ha inteso aderire a tale iniziativa rivolta alla sensibilizzazione su una problematica che ai più potrebbe apparire di poco rilievo ed anzi risulta persino sconosciuta ma che invece assume connotati, per le conseguenze che ne derivano, di portata determinante nell’ambito della tutela dei diritti fondamentali del cittadino.
L’introduzione di nuovi modelli operativi basati sugli strumenti che l’innovazione tecnologica mette a disposizione ai fini di una più adeguata ed efficiente attività nelle varie fasi del processo penale è stata da tempo oggetto di numerose sollecitazioni da parte dell’avvocatura penalista, ed in specie la possibilità per i difensori di depositare atti penali attraverso strumenti telematici al fine di contribuire a ridurre gli accessi alle segreterie ed alle cancellerie, in particolare al tempo dell’emergenza pandemica.
Nel corso del periodo pandemico il legislatore poco attento e frettoloso ha inteso avviare in modo improvviso una rivoluzione digitale nel processo penale mediante l’introduzione del cosiddetto “Processo Penale Telematico” ed introducendo una serie di modifiche normative di diritto processuale che risultano nella sostanza gravemente influenti sull’effettivo e pieno esercizio del diritto di difesa.
È evidente e da tutti condiviso che nel tempo l’attività tecnica della difesa penale si potrà e dovrà appoggiare a tutte le possibili forme di digitalizzazione: depositi via pec, accreditamento e accesso ai portali anche per la consultazione dei fascicoli processuali, facilitazioni delle interlocuzioni con Pubblici Ministeri e Giudici, notifiche e così via.
Quel che però è nato dalla pur apprezzabile in astratto iniziativa è che, a causa della insufficienza ed inadeguatezza degli strumenti a disposizione del sistema giustizia penale e degli strumenti tecnologici a disposizione delle cancellerie, è una seria e grave impossibilità di esercitare le prerogative collegate alla fase procedimentale.
Il sistema presenta infatti continui guasti e inconvenienti tecnici, che ne impediscono il funzionamento. In un sistema quale quello penale in cui risulta determinante l’immediatezza avviene che dovendo procedere in modo esclusivo attraverso il sistema digitalizzato i difensori non riescono a depositare per tempo la nomina difensiva e ciò mette a repentaglio il rispetto dei termini processuali, i Pubblici Ministeri non hanno tempestiva contezza delle iniziative della difesa. Il deposito degli atti nel portale non è garantito da idonea certificazione comprovante l’esito positivo delle operazioni. Spesso, intervenuto il deposito della nomina, accade che risulta impossibile accedere al fascicolo.
L’evidente malfunzionamento dei portali telematici, sta determinando una grave lesione dei diritti dei cittadini sottoposti a procedimento penale e delle persone offese che non vedono garantita la loro rappresentanza e la loro difesa tecnica.
Il punto nodale della questione sollevata dall’avvocatura penalista attiene al più volte sollecitato ripristino delle modalità tradizionali di deposito e consultazione dei fascicoli, mediante l’accesso degli avvocati nelle cancellerie in concomitanza con il nuovo sistema introdotto invece, con palese frettolosità, in regime di esclusività con numerose conseguenze persino di inammissibilità degli atti ove depositati con modalità non rispondenti alle rigide regole introdotte.
In sostanza, quel che si è in tutte le sedi richiesto è il mantenimento di un doppio regime alternativo di deposito accompagnando il nuovo sistema digitalizzato con le precedenti tradizionali modalità di deposito fino al tempo del funzionamento a pieno regime dei sistemi digitalizzati ed il raggiungimento della perfetta organizzazione dell’attività professionale atteso che il mantenimento in modo esclusivo del nuovo sistema alla prova dei fatti ha inciso inevitabilmente sul corretto esercizio delle prerogative difensive che devono essere sempre garantite, in ossequio ai principi costituzionali.
Orbene, una proposta fondata sulla ragionevolezza, ponendo altresì ad esempio quanto avvenuto per il processo civile telematico per il quale era stato attuato un regime transitorio di ben tre anni per il passaggio al processo telematico garantendo nel periodo intermedio la possibilità in ipotesi di malfunzionamento del sistema il deposito alternativo nelle forme tradizionali, è stata disattesa senza alcuna valida giustificazione ed anzi rimanendo del tutto ignorata, che avrebbe la finalità di garantire il pieno esercizio del diritto di difesa in tutte le fasi procedimentali.
L’astensione dalle udienze è la reazione alla disattenzione del legislatore alle veementi proteste che le camere territoriali hanno avanzato, evidenziando le numerose problematiche tecniche che necessitano di immediata correzione risultando esse in grado di influenzare in maniera irreparabile l’effettiva difesa del cittadino nel processo penale.
La difesa penale deve continuare ad essere effettiva, non possono perciò essere rinunciati i diritti indefettibili del singolo cittadino nel nome dello sviluppo tecnologico o di qualsiasi altra iniziativa che pur idonea ed apprezzabile o persino necessaria finisca con il ledere in maniera formale o anche sostanziale i diritti fondamentali di ogni cittadino della Repubblica, cioè ogni soggetto che colpevole od innocente, coinvolto in un processo penale ha il diritto costituzionalmente garantito di esercitare la propria difesa in maniera effettiva.
Per queste ragioni, facendo altresì proprie le numerose istanze dei tanti difensori che nel distretto della Corte di Appello di Reggio Calabria hanno rilevato molteplici punti di criticità del processo penale telematico, che hanno influenzato l’attività difensiva in favore dei propri assistiti, la Camera Penale di Reggio Calabria aderisce all’astensione dalle udienze e da ogni altro atto giudiziario in materia penale per le giornate del 29,30 e 31 marzo indetta dall’Unione Camere Penali Italiane
Il Presidente della Camera Penale di Reggio Calabria “G. Sardiello”
Avv. Pasquale Foti