Vince la strategia della cooperazione: i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, unitamente al personale delle forze di polizia di Romania e Germania, con la supervisione di Europol, l’agenzia di polizia europea specializzata nel contrasto al crimine transfrontaliero tra gli stati membri dell’Unione, giovedì 19 maggio hanno dato esecuzione a 13 mandati di arresto europeo e 3 ordinanze di custodia cautelare. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del tribunale di Locri, su richiesta della locale procura della repubblica che ha coordinato le complesse indagini, nei confronti dei vertici di un’organizzazione criminale dedita alla circonvenzione di soggetti fragili.
Gli inquirenti l’hanno chiamata Operazione Transilvania, dal nome dell’area geografica punto di arrivo dei flussi finanziari che, secondo quanto ricostruito nelle indagini, sono stati illecitamente acquisiti dagli indagati.
Un nome legato a una manovra di cooperazione internazionale complessa, condotta sotto la duplice direttrice giudiziaria e di polizia, i cui brillanti risultati confermano la validità degli strumenti e degli organismi sovranazionali predisposti in ambito Europeo per potenziare la lotta al crimine comune e organizzato, il cui modus operandi è sempre più frequentemente caratterizzato dalla natura transfrontaliera.
L’attività d’indagine, avviata nel 2018 sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, nasce dall’ascolto del territorio e dal contatto diretto dell’Arma dei Carabinieri con i cittadini, in funzione di polizia di prossimità e di rassicurazione sociale. Si tratta di una funzione svolta quotidianamente per dare concretezza alla vocazione di vicinanza alla popolazione che rappresenta, sin dalle sue origini, uno dei tratti distintivi dell’Istituzione. Una vicinanza che, nel tempo, ha progressivamente incrementato anche l’attenzione nei confronti delle vittime vulnerabili. L’efficacia del modello appare evidente se si considera la denuncia sporta da un anziano originario di un paese della locride il quale si è rivolto alla locale Stazione Carabinieri, segnalando per primo di essere stato circuito da una giovane donna di nazionalità rumena la quale, fingendosi innamorata di lui, lo aveva indotto, nell’arco di un anno, a consegnarle, attraverso dazioni dirette di danaro contante e versamenti tramite “Money Transfer” all’estero, la somma complessiva di 20.000 euro.
La richiesta di aiuto dell’anziano non è rimasta inascoltata. I Carabinieri, infatti, intuendo che non poteva trattarsi di una condotta isolata e posta in essere da un unico soggetto, si sono prontamente attivati e, attraverso una mirata attività investigativa nonché tramite accertamenti di natura finanziaria sull’interessata, sono giunti in breve a disvelare un’articolata organizzazione criminale, dotata di una struttura piramidale, composta interamente da soggetti di nazionalità rumena, ognuno con un compito ben definito all’interno della rete, avente un vertice stanziale in Romania e la propria base operativa in Italia tra Bianco e Melito di Porto Salvo (RC), con articolazioni nei comuni di Siderno, Rosarno, Bovalino, Reggio Calabria e Milazzo (ME).
In particolare, l’associazione, facente capo a due coniugi originari di Bistriţa-Năsăud (Romania), si sarebbe avvalsa di giovani donne che, appositamente addestrate ed agendo singolarmente, dopo aver selezionato con attenzione le proprie potenziali vittime, generalmente uomini anziani di età compresa tra i 70 ed i 90 anni, attraverso modalità di circonvenzione ricorrenti, inducevano questi al versamento di cospicue e continue somme di danaro, fino a mille euro per singola transazione, che venivano ceduti dalla vittima direttamente nella mani della truffatrice, oppure bonificati ai vertici della banda in Romania. All’iniziale approccio al malcapitato, solitamente con la scusa di vendere oggettistica di esiguo valore come accendini e fazzoletti, seguiva la fase di “adescamento”, nel corso della quale le giovani, profittando delle condizioni di solitudine e vulnerabilità delle vittime, si dichiaravano infatuate di quest’ultime, nonché bisognose di danaro, adducendo nella maggior parte dei casi fittizi problemi di salute personali o dei propri familiari residenti, in particolare, nell’area esteuropea.
Nel corso delle indagini sono emersi anche significativi elementi di minaccia che connotavano molte delle richieste di danaro, trasformatesi in taluni casi in vere e proprie estorsioni allorquando la vittima, accortasi della spirale nella quale era incappata, decideva di non elargire nuove somme, per poi essere ricattata dietro l’intimidazione di rivelare la relazione clandestina ai familiari o all’eventuale coniuge nel caso in cui fossero cessati i versamenti.
Di particolare rilievo – a conferma della spregiudicatezza dei componenti dell’associazione – è l’arresto operato nel dicembre 2018 dai militari della Stazione Carabinieri di San Luca, i quali sottoponevano a fermo di indiziato di delitto due donne dell’organizzazione, successivamente condannate e tutt’ora ristrette in carcere, responsabili di aver commesso una rapina in abitazione in danno di un settantasettenne precedentemente circuito, non prima di avergli somministrato una dose quasi letale di valium, causando all’uomo, nei giorni successivi all’evento, ben due infarti.
In altre due occasioni, rispettivamente nel dicembre 2018 e nell’aprile 2021, i Carabinieri traevano in arresto in flagranza di reato altrettante donne nel momento in cui queste riscuotevano i soldi oggetto di richiesta estorsiva conseguente alla ribellione da parte delle proprie vittime, le quali si vedevano costrette a pagare nuove somme affinché non venisse rivelata ai familiari la relazione.
La violenza con cui agiva la banda, nonché la ripartizione dei ruoli al suo interno, è altresì dimostrata dall’episodio avvenuto nell’ottobre 2018 a Grotteria (RC) che ha visto coinvolto un uomo quasi novantenne, condotto in un’abitazione privata in uso alla propria adescatrice, dando così il tempo ai complici della donna di sottrargli il portafoglio dall’autovettura.
Il carattere transnazionale dell’organizzazione, i cui appartenenti dopo aver perpetrato le proprie attività delittuose sul territorio nazionale, facevano periodicamente rientro alla base logistica sita in Romania per ridefinire le strategie operative e spartirsi i proventi delle condotte illecite, ha fatto emergere la necessità per gli investigatori di avviarne il monitoraggio degli spostamenti tramite i canali di cooperazione internazionale di polizia. Lo sforzo sinergico tra le articolazioni territoriali dei Carabinieri della provincia di Reggio Calabria ed EUROPOL – l’Agenzia europea con sede all’Aia che a partire dal 1999 è impegnata in prima linea, agevolando lo scambio di informazioni tra gli Stati membri nel contrasto al crimine organizzato nelle sue diverse forme – ha consentito la localizzazione di 16 soggetti destinatari di misura cautelare, 13 dei quali individuati tra la Romania, la Germania e l’Olanda. I restanti indagati in stato di libertà rispondono delle medesime condotte di circonvenzione, mentre sono una quindicina le vittime accertate nell’arco temporale coperto dall’indagine.
Le fasi della cattura, concretizzatesi nell’Action day di ieri, hanno visto la cooperazione di polizia affiancata alla cooperazione giudiziaria tra Procure: contestualmente all’esecuzione dei Mandati di Arresto Europeo, le polizie rumena e tedesca – su richiesta della Procura della Repubblica di Locri previe interlocuzioni con i Procuratori esteri – hanno operato perquisizioni personali e locali nei confronti degli indagati, sequestrando dispositivi telematici il cui contenuto sarà oggetto di successiva analisi a consolidamento del quadro probatorio delineatosi nel corso delle indagini preliminari. Nell’ambito della medesima investigazione, sono stati inoltre censiti, mediante la collaborazione con le articolazioni competenti di Europol, flussi illeciti di denaro per oltre 1 milione di euro.
I sodali indagati nell’ambito del procedimento, attualmente pendente nella fase delle indagini preliminari, e le cui responsabilità dovranno essere accertate in sede di giudizio, dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla circonvenzione di incapace, riciclaggio, fittizia intestazione di beni, rapina ed estorsione.
A ulteriore conferma della valenza operativa dei rapporti tra Forze di polizia di Stati diversi, finalizzati alla condivisione delle informazioni, è importante sottolineare come dallo scambio informativo intrattenuto nel corso delle indagini anche tramite INTERPOL – l’Agenzia con sede a Lione che completa, unitamente a EUROPOL, il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia – abbia permesso il rintraccio e la cattura in Romania, Inghilterra e Francia di 7 latitanti rumeni, tutti destinatari di Mandati di Arresto Europeo per reati commessi in Italia e collegati a vario titolo con i membri dell’organizzazione criminale investigata.
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TRANSYLVANIA OPERATION: DISARTICULATED A CRIMINAL ASSOCIATION WITH OPERATIONAL BASE IN ITALY AND INVOLVING SEVERAL EUROPEAN COUNTRIES.
16 PEOPLE AFFECTED BY PRECAUTIONARY MEASURE. 59 THE SUSPECTS.
STRATEGY OF COOPERATION WINS: CARABINIERI OF REGGIO CALABRIA, WITH THE STAFF OF THE POLICE FORCES OF ROMANIA AND GERMANY, UNDER THE SUPERVISION OF EUROPOL, THE EUROPEAN POLICE AGENCY SPECIALIZED IN COMBATING CROSS-BORDER CRIME BETWEEN THE MEMBER STATES OF THE UNION, ON THURSDAY 19 MAY EXECUTED 13 EUROPEAN ARREST WARRANTS AND 3 PRE-TRIAL DETENTION ORDERS.
THE MEASURES ISSUED BY THE JUDGE OF THE COURT OF LOCRI, AT THE REQUEST OF THE LOCAL PUBLIC PROSECUTOR’S OFFICE THAT COORDINATED THE INVESTIGATIONS, AGAINST THE LEADERS OF A CRIMINAL ORGANIZATION DEDICATED TO THE CIRCUMVENTION OF FRAGILE SUBJECTS.
The investigators called it Operation Transylvania, from the name of the geographical area point of arrival of the financial flows that, according to what reconstructed in the investigations.
A name linked to a complex international cooperation operation, conducted under the dual judicial and police guidelines, whose brilliant results confirm the validity of the supranational instruments and bodies set up at European level, to strengthen the fight against common and organized crime, whose modus operandi characterized by the cross-border nature.
The investigation activity, launched in 2018 under the coordination of the Public Prosecutor’s Office at the Court of Locri, stems from listening to the territory and from the direct contact of the Carabinieri with citizens, in function of proximity police and social reassurance. This is a function carried out daily. The main purpose of Arma dei Carabinieri is the closeness to the population; since its origins, one of the distinctive features of this police force. A closeness that, over time, has also progressively increased attention to vulnerable victims.
The effectiveness of the model is evident if we consider the complaint made by an elderly man from a village in the Locris who turned to the local Carabinieri Station.
They reporting first that he had been circuited by a young woman of Romanian nationality who, pretending to be in love with him, had induced him, within a year, to deliver them, through direct donations of cash and payments through “Money Transfer” abroad, the total sum of 20,000 euros.
The elder’s plea for help did not go unheeded. Carabinieri, sensing that it could not be an isolated, through an investigative activity, soon came to unveil an articulated criminal organization, with a pyramidal structure, composed entirely of subjects of Romanian nationality, each with a well-defined task within the network, with a permanent summit in Romania and its operational base in Calabria.
Criminal association, headed by two spouses originally from Bistriţa-Năsăud (Romania), composed by young women who, after carefully selecting their potential victims (generally elderly men aged between 70 and 90 years), induced them to pay large and continuous sums of money (thousand euros per single transaction).
Currency, delivered by the victim directly into the hands of the fraudster, or transferred to the top of the gang in Romania.
Initial approach to the unfortunate, usually with the excuse of selling objects of low value such as lighters and handkerchiefs, followed by the phase of “grooming”: the young women, taking advantage of the loneliness of the victims, declared themselves infatuated, and in need of money, affected by personal health problems or those of their resident family members.
During the investigations, significant elements characterized many of money’s requests: in some cases turned into real extortion when the victim decided not to give new sums, and then was blackmailed behind the intimidation of revealing the clandestine relationship to family members or to any spouse in the event that payments had ceased.
Of particular importance was the arrest, in December 2018 conducted by the Carabinieri of the San Luca Station, which involved two women of the organization. They were convicted and as responsible for having committed a robbery in the house, to the detriment of a seventy-seven-year-old, administering an almost lethal dose of Valium, causing the man, in the days following the event, two heart attacks.
On two other occasions, respectively in December 2018 and April 2021, the Carabinieri arrested as many women in the act of delicto when they collected the money subject to extortion request resulting from the rebellion by their victims, forced to pay new sums so that their families did not know about the relationships.
The violence with which the gang acted, as well as the distribution of roles within it, is also demonstrated by the episode that took place in October 2018 in Grotteria (RC) which involved an almost ninety-year-old man, taken to a private home in use by his groomer, thus giving time to the woman’s accomplices to steal his wallet from the car.
The transnational character of the organization, whose members after having perpetrated their criminal activities on the national territory, periodically returned to the logistics base located in Romania to redefine operational strategies and share the proceeds of illicit conduct, has brought out the need for investigators to start monitoring their movements through international police cooperation channels.
The joint effort of EUROPOL, the Carabinieri and the Romanian Combating Organized Crime Directorate, (Germany), allowed the localization of 16 precautionary measures; 13 of which have been identified between Romania, Germany and the Netherlands.
The remaining suspects in a state of freedom are responsible for the same conduct of circumvention, while there are about fifteen victims ascertained in the time span covered by the investigation.
Phases of the capture, in yesterday’s Action Day, saw police cooperation alongside judicial cooperation: at same time as the execution of the European Arrest Warrants, the Romanian and German police – at the request of the Public Prosecutor’s Office of Locri – carried out personal and local searches against the suspects, seizing telematic devices whose content will be the subject of subsequent analysis to consolidate the evidentiary framework outlined during the preliminary investigations. As part of the same investigation, illicit flows of money amounting to more than EUR 1 million were also recorded through cooperation with the competent Europol departments.
The associates under investigation as part of the proceeding, currently pending in the preliminary investigation (responsibilities must be ascertained in court), will have to answer for criminal association aimed at circumventing incapacitated, money laundering, fictitious heading of goods, robbery and extortion.
Further confirmation of the operational value of the relations between police forces of different States, aimed at sharing information, it is important to underline how the exchange of information during the investigations also through INTERPOL – has allowed the tracing and capture in Romania, UK and France of 7 Romanian fugitives.