“Giornata della Memoria”, consegnate in Prefettura tredici medaglie d’onore ai deportati reggini

Reggio Calabria. È stata una cerimonia semplice ma di grande spessore emotivo, quella che stamane si è tenuta nella Sala degli Stemmi in Prefettura, per la consegna delle medaglie d’onore ai reduci reggini dai lager nazisti.

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L’importante onorificenza, istituita con la legge 296 del 2006, è appositamente dedicata ai cittadini italiani, militari e civili, ed ai familiari dei deceduti che siano stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. Dalle mani del Prefetto Francesco Musolino, i tredici insigniti (quattro dei quali deceduti) accompagnati da un folto stuolo di parenti, hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento, il cui valore morale certamente supera di gran lunga quello materiale costituito dall’oro della medaglia. Anche perché come ha ricordato lo stesso rappresentante territoriale del Governo, «questi momenti servono per tramandare un pensiero alle future generazioni su quanto di orribile l’umanità ha vissuto, affinché simili tragedie non possano mai più ripetersi».
Nello sguardo e nelle parole di queste anziane persone, che all’epoca della deportazione erano in gran parte militari poco più che ventenni, è apparso ancora vivido il ricordo di quei tragici momenti. «Stare sotto la verga tedesca per ben due anni – ricorda come se fosse ieri uno degli insigniti, Benito Zappia, deportato quando aveva vent’anni – lavorando come animali per dodici ore al giorno, non è stata una cosa facile da sopportare». «Nel settembre del ’43 – ha poi continuato Zappia – quando finimmo nelle mani dei tedeschi, di fronte alla proposta di collaborare con loro, ci rifiutammo in blocco. Il 23 dello stesso mese, ci imbarcarono in quattromila in direzione Venezia da dove, in condizioni disumane, ci fecero partire verso la Germania. Dopo un mese ci trasferirono a Graz in Austria, dove ci internarono e dove subimmo le più dure persecuzioni, oltre naturalmente alla fame e al lavoro forzato».
Questo l’elenco completo degli insigniti: Antonio Bellone (deceduto), Saverio Lacquaniti (deceduto), Giovanni Logozzo, Francesco Mazzaferro, Carmelo Militano, Giovanni Antonio Palumbo, Mario Francesco Riccio, Vincenzo Italo Romeo (deceduto), Carmelo Antonio Sgrò, Domenico Sità (deceduto), Carmelo Zampaglione, Antonio Vincenzo Zappia, Benito Zappia.

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