Approda anche a Reggio il movimento ecologista “FareAmbiente”

Reggio Calabria. Ha cominciato a muovere i suoi primi passi, anche nella provincia di Reggio Calabria, il movimento ecologista europeo “FareAmbiente”, la cui presentazione alla stampa, si è svolta questa mattina nella sala “Giuditta Levato” del Consiglio Regionale, alla presenza dei suoi vertici locali, il vice coordinatore provinciale e consigliere regionale, Giovanni Nucera, il coordinatore regionale, Antonio Iaconetti, la coordinatrice provinciale, Cinzia Marra e il responsabile giovanile, Aurelio Longo.

[ad#ad-1]

Ed è apparsa quanto meno emblematica, la presentazione di un movimento ecologista, in un periodo che da un punto di vista idrogeologico, sta facendo registrare danni rilevanti un po’ in tutta la Calabria. Anche per questo motivo, hanno spiegato i responsabili di “FareAmbiente”, occorre rivedere da un’ottica completamente diversa tutte le problematiche ambientali.  «Ormai – ha detto Nucera – non solo in Calabria ma in tutta Italia, sta prendendo corpo una nuova coscienza all’interno del mondo ambientalista, mirata in modo particolare alla tutela dell’ambiente, senza tuttavia ricorrere alla politica del no a tutti i costi. Politica che, per troppi anni, ha fatto pagare un conto salatissimo al nostro territorio». «Occorre depurare questa battaglia – ha poi aggiunto il consigliere regionale – da qualsiasi componente ideologica, per realizzare piuttosto, una completa armonia fra la natura e le esigenze dell’uomo. Le tristi vicende che stanno riguardando in questi giorni la Calabria, testimoniano in pieno che se ci fosse stata una politica più attenta alla valorizzazione di intere classi lavoratrici come i forestali, forse avremmo patito in misura decisamente minore le conseguenze del mal tempo».

Secondo Iaconetti, occorre dare concretezza alle politiche ambientali, «cercando – ha sottolineato il coordinatore regionale – di distinguerci nettamente dai vecchi movimenti, per realizzare, attraverso una nuova apertura mentale, una tutela effettiva dell’ambiente che noi concepiamo come qualcosa di dinamico, che possa essere al servizio dell’uomo e delle esigenze di crescita della società». Da questi presupposti dunque, deriva anche la posizione favorevole di “FareAmbiente”, riguardo ad opere molto dibattute, come il Ponte sullo Stretto, o anche sull’utilizzo di fonti energetiche alternative quali ad esempio il nucleare. Un fermo no, infine, è stato espresso dalla neo coordinatrice Marra, all’ambientalismo come professione. «Al contrario – ha spiegato – utilizzeremo l’esperienza di tanti professionisti al servizio dell’ambiente, cercando anche di migliorare la legislazione vigente in materia ambientale».

Exit mobile version