“Quaranta… ma non li dimostra”, successo al Cilea per una commedia ancora attuale

Reggio Calabria. La compagnia di Luigi De Filippo venerdì sera ha aperto il sipario del Teatro Francesco Cilea presentando “Quaranta… ma non li dimostra, (storia di una donna importante)”, sotto la direzione di “I Due della Città del Sole”, commedia scritta da Peppino e Titina De Filippo nel 1933. La commedia in 2 atti si svolge in un salotto borghese, con un balcone che dà sulla Napoli del 1950, scene a cura di Salvatore Michelino, e in questo sfondo si racconta la storia di Sesella (Ivana d’Alisa) quarantenne che avendo perso la mamma giovanissima si dedica alla cura della casa e delle sorelle minori.


Il padre, don Pasquale (Luigi de Filippo), con grande ironia cerca un marito per le 4 figlie, in particolare per la primogenita. In tutta la prima parte si nota il grande equilibrio interiore di Sesella, molto semplice e modesta, che si contrappone al carattere frivolo delle sorelle. Sarà l’amore a farle perdere questo equilibrio e renderla vanitosa e “alla moda”. Sembra che sia protagonista di un grande sogno d’amore, dal quale si sveglierà per ritornare alla vita di tutti i giorni. Sesella ha “una fortuna picciridda” così la descrive don Pasquale a Luciano, il ragazzo che la protagonista avrebbe voluto al suo fianco. Attraverso le “diversità” caratteriali dei protagonisti si riesce a raccontare una società ancora molto attuale. Sesella è la Cenerentola napoletana che va alla ricerca dell’amore come fuga da una realtà che le sta un po’ stretta. La commedia vuole trasmettere anche dei contenuti molto attuali infatti Sesella imparerà sulla propria pelle che “i sogni son desideri”, non sempre realizzabili e a “fare i conti con la vita, il destino non si può scrivere”, il tipico finale della favola in questa commedia non trova sfogo. La commedia originale è ambientata nel 1933, ma in questo caso ha subito una rivisitazione temporale, infatti è ambienta nel dopoguerra, nel 1950. Luigi De Filippo, che è anche il regista, riesce molto bene a coordinare entrate e uscite dalle scene, rendendo tutta la commedia molto vivace, accentuata in alcuni tratti dal dialetto napoletano. I costumi di Maria Laura Di Monterosi sono azzeccati, e riescono a rispecchiare il carattere di tutti i personaggi.

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