Demetrio Martino (Pd): «Al netto delle chiacchiere…»

Demetrio Martino
Demetrio Martino

Al netto delle chiacchiere c’è ormai veramente poco. Infatti l’amministrazione comunale è ampiamente in debito di credibilità per tutta una serie di mancati impegni, mentre il sindaco, lanciato nella personalissima lunga marcia verso Palazzo Alemanni, le spara sempre più grosse, estraneandosi dalla precaria quotidianità con la quale i reggini sono costretti a convivere.
Scopelliti che, sfogliando il suo libro dei sogni, sciorina dati strabiglianti su interventi strutturali che dovrebbero essere realizzati (quando e con quali risorse?) per migliorare la qualità della vita nella nostra città, si illude così di potere rilanciare il bluff che fino ad oggi, grazie anche alle tante debolezze dimostrate dai partiti di opposizione, gli ha consentito di governare Reggio, riuscendo persino ad accreditarsi tra i sindaci più apprezzati del Paese.
Ma il bluff è ormai scoperto e le fortune politiche costruite su fondamenta di sabbia tendono a mostrare le prime crepe.
Reggio ed i suoi rioni periferici sono sempre più assetati e poco valgono gli attacchi del sindaco nei confronti dei tecnici comunali, mentre sarebbe molto più dignitoso da parte sua il riconoscimento del fallimento politico di una gestione dissennata che tra dissalatore ed interventi disomogenei ha prodotto solo sprechi di risorse e nessun beneficio ai reggini.
Otto anni di fallimenti non possono avere altri responsabili che il capo dell’amministrazione.
Il sindaco non può ricordarsi solo oggi di rendere attuale il progetto che risale al 2000 che prevede la realizzazione della viabilità alternativa alla SS106 (con il collegamento fra via Padova e via San Gregorio) spacciandolo per assoluta novità, dopo che lo stesso non è stato ritenuto realizzazione di valenza strategica, rimanendo congelato per ben 9 anni.
Governare significa programmare e l’amministrazione ha dimostrato, da un lato, assenza di sensibilità rispetto alle legittime aspettative dei cittadini e, dall’altro, gravi ed ingiustificate carenze sotto l’aspetto dell’individuazione delle priorità strutturali.
Il settore della viabilità paga l’assenza del piano urbano del traffico, di cui l’ente non è riuscito a dotarsi e del quale da anni non si hanno più notizie. Che dire, poi, della costosissima invenzione del tapis roulant, che ha inutilmente sventrato via Giudecca? Dovrebbe forse sopperire all’assenza dello strumento di pianificazione viaria?
Il sindaco, il suo esecutivo ed il city manager hanno fino ad oggi clamorosamente fallito su due ulteriori aspetti dell’azione di governo: il primo, la stabilizzazione dei 115 Lsu-Lpu utilizzati dall’ente per i quali l’amministrazione non ha saputo individuare né i mezzi, né i settori di impiego stabile dopo tanta demagogia ed impegni disattesi; il secondo, quello della mancata firma del contratto decentrato dei dipendenti comunali per il 2007. In quest’ultimo caso si passa direttamente alla farsa: infatti, l’esecutivo ripetutamente a distanza di pochi mesi è riuscito a delegittimare l’operato della sua delegazione trattante guidata dal direttore generale dell’ente, che, da quanto è emerso dagli atti, per ben due volte ha firmato ipotesi di contratto con le parti sociali e le Rsu non rispondenti ai canoni normativi ed in assenza di indirizzi dell’esecutivo. Dunque, serietà avrebbe voluto che il direttore generale si fosse dimesso o che, in alternativa, il sindaco ne avesse chiesto le dimissioni. Ma ciò si poteva pretendere solo da parte di un’amministrazione seria. Per non dire, poi, dei lavoratori di Rom ’95 e di altre cooperative sociali che attendono risorse per proseguire le loro attività.
Ma il sindaco è in campagna elettorale e ben altre sono le sue priorità ed i suoi impegni, che si dispiegano tra tagli di nastrini ed opportunistiche concessioni di cittadinanza onoraria.
Come un fulmine a ciel sereno, nel frattempo, si è abbattuta sul sindaco, sui membri del precedente esecutivo di centrodestra e sul dirigente di settore la richiesta di condanna da parte del pm della sezione regionale della Corte dei Conti al totale risarcimento del danno erariale prodotto per l’acquisto dell’ex Italcitrus.
Infine, il primo cittadino dovrebbe finalmente spiegare perché non ha protestato nei confronti del governo Berlusconi per l’ingiustizia della sottrazione alla Calabria dei fondi Fintecna e Fas, che erano stati stanziati dal centrosinistra per l’ammodernamento strutturale della nostra terra e che, invece, la vocazione antimeridionalista dell’attuale esecutivo ha dirottato verso le regioni del Nord.
Non vorrei che tali dimenticanze fossero solo miseri tatticismi finalizzati all’accaparramento della simpatia dell’”imperatore”, l’unico in grado di favorire o stroncare carriere politiche all’interno del Pdl.

Il consigliere comunale del Pd
Dott. Demetrio Martino

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