Gli “invisibili” di Modenelle. La denuncia dell’Opera nomadi

Giacomo Marino
Giacomo Marino

Reggio Calabria. “Impianti elettrici e idrici fuori norma, ascensori inesistenti  le cui trombe sono diventati depositi di  rifiuti, infiltrazioni continui di liquame che causano il distacco degli intonaci in ogni locale, strutture murarie carenti, ambienti antigienici e montagne di immondizia. Queste sono le condizioni abitative in cui sono costrette a vivere da circa 20 anni le quaranta famiglie che abitano  negli alloggi popolari di proprietà comunale a Modenelle di Arghillà. A questa situazione abitativa che mette a serio rischio la salute di queste persone (soprattutto dei loro bambini) si accompagna un ambiente sociale fortemente svantaggiato che determina nel suo insieme uno stato di esclusione sociale”. È la denuncia dell’Opera nomadi reggina. “Negli  ultimi venti anni le Amministrazioni comunali che si sono succedute al governo della città non hanno mai fatto nulla per migliorare le condizioni di vita di questi cittadini; solo qualche promessa alla vigilia delle tornate elettorale. Per questi alloggi comunali di Modenelle sembra che gli uffici competenti sul territorio non abbiano mai rilasciato la certificazione di abitabilità a causa dei problemi sorti durante la costruzione.  Se le cose stanno in questo modo queste abitazioni non sono mai state sicure”. Si legge ancora nel comunicato a firma del presidente Giacomo Marino: “Le famiglie di Modenelle fanno parte di quei cittadini svantaggiati che emarginati  già da tempo in un quartiere sensibile non possono pretendere che venga garantita loro alcuna forma di sicurezza. Fanno  parte di quell´esercito di ‘invisibili’ che popola i non-luoghi delle città moderne. Questo concetto di sicurezza fondato sulle paure della gente ‘bene’ e quindi sulla divisione discriminante tra cittadini di serie A e quelli di serie B (spesso emarginati nei quartieri sensibili come Arghillà), paradossalmente contribuisce a generare l´insicurezza che vuole eliminare, perché mantiene la divisione e  i luoghi del disagio e dell´esclusione sociale”. Per questo, si legge, “Nei luoghi come Modenelle l´insicurezza, oltre che dalle condizioni strutturali, è generata soprattutto dal tessuto sociale costituito dal concentramento di tanti soggetti svantaggiati la cui debolezza sommandosi genera una condizione di esclusione. Il piano finanziato dal Ministero del Welfare (Fondo Politiche Migratorie anno 2007) con il quale il Comune offrirà ai cittadini  di Arghillà una serie di servizi è sicuramente importante, ma non è sufficiente per superare lo stato di esclusione sociale di questi cittadini generato dall´emarginazione residenziale”. Da qui l’appello perché “Si intervenga sulla questione abitativa dei cittadini di Modenelle garantendo loro una sistemazione adeguata che favorisca l´inclusione sociale”, e quindi “assegnare loro un alloggio idoneo in dislocazione sul territorio comunale”. Un’operazione, a detta dell’Opera nomadi “effettivamente realizzabile in quanto dei 9.000 alloggi popolari che sono sparsi sul territorio comunale qualche centinaio non è abitato”

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