Azzarà (Uil-Fpl): «Tramonta definitivamente la cardio-chirurgia a Reggio»

uilReggio Calabria. Questa organizzazione sindacale è rimasta in pausa meditativa per osservare quali reazioni veementi avrebbe potuto suscitare la “notizia” (se si vuole leggere) che è stato posto il formale sigillo al declassamento della sanità reggina rispetto alla già disastrosa sanità regionale. La UIL registra, purtroppo, che esclusa qualche illuminata ed isolatissima eccezione nessuno si è accorto che la città “incassa” una inaudita batosta sul piano sanitario corrispondente ad una indecorosa ulteriore retrocessione. Le ultime mosse poste in essere dall’attuale vertice strategico dell’Azienda Ospedaliera (BMM), infatti, emblematicamente, hanno fatto capire a chi vuol e può  vedere, sentire e parlare, che la mala politica e non solo ha definitivamente vinto rispetto alla clinica, e quindi che Reggio si deve accontentare di una sanità mediocre e provinciale. La conferenza stampa con la quale il Dr. Santagati ha comunicato la nomina di  nuovi primari (tra questi  i direttori della cardiologia clinica e riabilitativa), produce la certezza corrispondente al tramontare, definitivo della Cardio-chirurgia   per una città metropolitana, indipendentemente dalle rassicurazioni e dalle promesse colorite in salsa elettoralistica. Gli interessi della politica e dei “baroni” delle lobby anche cardiologica che annovera rappresentanti in ambito oltre che romano anche regionale e locale, si sono definitivamente saldati decretando che  Reggio deve accontentarsi di una cardilogia minore, parziale, rappresentata solo da quella clinica e riabilitativa. Il progetto  a suo tempo avviato che posizionava la cardio chirurgia a Reggio in fase avanzata ed in vantaggio di circa sei mesi rispetto a Cosenza vede quest’ultima città sorpassarci e staccarci e ormai vicinissima alla meta. Tutte le procedure relative all’istituzione della Cardio-Chirurgia a Cosenza sono state definite ed ultimate, prossima la conseguente apertura. Per Reggio il quadro sintetico dello stato dell’arte è plasticamente rappresentato da: sono scomparsi i soldi in relativa posta di bilancio regionale – l’accensione del mutuo che prevedeva 18 milioni di euro per finanziare il  progetto  si è ridotto  a 8 milioni – gli attuali Direttori Generali bofonchiano di responsabilità manageriali pregresse.  Quindi Catanzaro si avvia ad ottenere la terza Cardio-chirurgia (due pubbliche ed una privata), la dotta Cosenza incassa prepotentemente la propria, il tutto in barba ai 12 milioni di euro che annualmente i reggini spendono e continueranno a spendere per migrazione sanitaria (8 verso Catanzaro e 4 verso Messina) dovuta per patologie cardiologiche gravi. Qualcuno ha ritenuto politicamente corretto, clinicamente giusto, amministrativamente ineccepibile che si debba continuare a morire per patologie cardiache gravi, mantenere dei livelli di sicurezza sanitaria indecorosi. La UIL denuncia, inoltre, che si è pericolosamente fermata la corsa, si è stoppata la possibilità di rilanciare l’Azienda Ospedaliera,  il periodo di commissariamento (leggi Zito) i cento giorni dell’Amministrazione Santagati ne stanno decretando la “morte clinica”. Si sono spenti gli echi che a prescindere dal grande business-cardiologia erano rappresentati dal potenziamento e messa in sicurezza strutturale, dal rinnovamento delle tecnologie, e dal l’implementazione delle risorse umane a partire da quelle infermieristiche.  In Azienda attualmente c’è disco verde solo per operazioni politiche quali quelle che vogliono a tutti i costi la sistemazione dei soliti noti a scapito di 20 posti in pianta organica di infermieri professionali. Queste “operazioni defaticanti” che annunciano la ricomparsa dei “maneggioni”, impediscono la soluzione di problematiche inerenti i vergognosi ricoveri in barella presso la medicina e l’accettazione, la riconsiderazione clinica dell’attualmente inutile, ridimensionato, incomprensibile Ospedale Morelli, l’adeguamento delle sale operatorie, la preparazione in sicurezza dei cicli antiblastici.  Chi vorrà misurarsi politicamente alle prossime elezioni regionali dovrà pur considerare l’evenienza di cominciare a spiegare ai reggini le ragioni di questo sfascio. Questo vale anche per coloro che pontificavano poco tempo fa che se e qualora la Cardio-Chirurgia non si fosse fatta a Reggio avrebbero fatto le barricate.

Il Segretario Provinciale Uil-Fpl
(Nuccio Azzarà)

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