Nucera (Pdl): «Restauro del carcere San Pietro in attesa di quello di Arghillà»

carcere-arghillaReggio Calabria. Il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, con provvedimento del Dr. Ionta, Commissario per l’Emergenza Carceri Italiane, ha divulgato, attraverso una nota illustrativa, il piano programmatico da eseguire nei prossimi anni con l’elenco delle nuove infrastrutture penitenziarie da realizzare  e gli interventi da effettuare per aumentare la capienza delle strutture già  esistenti. In questo programma è stato previsto, tra l’altro, il completamento del carcere di Arghillà di Reggio Calabria, con un ampliamento della capienza   carceraria di ulteriori 150 posti che, unitamente ai 250 previsti, dovrà contenere una popolazione carceraria di 400 unità, con un investimento complessivo di €. 21.500.000 prevedendo l’ultimazione dei lavori entro il termine fissato a dicembre 2012. Considerando valida la proposta del Commissario, tuttavia avanziamo qualche riserva sui tempi di realizzazione, ma ancora di più sul riparto della popolazione carceraria che probabilmente non tiene conto (oppure ha già deciso?), sul futuro dell’esistente carcere di San Pietro di Reggio Calabria. Valutando i tempi di consegna previsti, sarebbe opportuno intervenire nel frattempo  sulle strutture obsolete dell’attuale carcere di San Pietro che versano  in condizione drammatiche. Le condizioni igienico-sanitario e la sovraffollata presenza carceraria pongono in una situazione di estremo disagio i detenuti ed i tanti operatori amministrativi e di polizia penitenziaria che ivi operano. Non può reggere, infatti, senza gli opportuni ed immediati interventi questa struttura che, riteniamo, anche quando sarà completato il carcere di Arghillà, continuerà ad avere una funzione indispensabile nella politica penitenziaria del nostro Paese. Lo stabilimento carcerario di San Pietro è collegato con un apposito tunnel,  dotato di idonei e costosi sistemi di sicurezza,  all’aula bunker del Tribunale di Reggio Calabria che, a sua volta, è abilitata ad accogliere i grandi processi di mafia . Riteniamo che la priorità assegnata dal programma ministeriale al completamento del carcere di Arghillà sia  un fatto ineludibile ed utile. Così come è altresì importante effettuare gli opportuni interventi migliorativi  nel penitenziario di via San Pietro, struttura con una notevole utilità sociale per l’economia  della città di Reggio Calabria, non solo per la presenza della polizia penitenziaria, ma anche, per la sicurezza della gestione carceraria dei detenuti più pericolosi e per il corretto utilizzo della strutture realizzate ed oggi perfettamente funzionali al servizio dell’Amministrazione Giudiziaria. Vi è da evidenziare che, fino ad oggi,  i parziali interventi di recupero della Casa Circondariale di San Pietro sono stati effettuati in economia attraverso il servizio Mof (Manutenzione Ordinaria Fabbricati), ovvero, previo l’utilizzo dei detenuti operai lavoranti che ha permesso all’Amministrazione locale notevoli risparmi e ottimi risultati, come ad esempio la  realizzazione del reparto T- nuovi giunti-, ottenendo ottimi risultati sia sotto il profilo strutturale che operativo così come evidenziato personalmente dal tecnico inviato dal Ministero che ha effettuato il relativo sopralluogo e la perizia tecnica. Per abbattere i costi, sarebbe opportuno prendere in seria considerazione la proposta di realizzare i lavori di restauro dei grandi padiglioni del carcere di via San Pietro in economia, nel pieno rispetto del Dpr 230/2000, utilizzando il locale servizio Mof ben diretto dalla locale casa circondariale. L’obiettivo  di tenere in vita e migliorare il carcere di San Pietro ben si concilia con i programmi operativi messi in cantiere dall’Amministrazione Penitenziaria, per una corretta gestione delle strutture esistenti e per una definizione veloce degli iter burocratici  al fine di realizzare i nuovi penitenziari.

On. Giovanni Nucera
Consigliere Regionale della Calabria

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