Perché la Città metropolitana di Reggio Calabria

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 di Antonio Del Pozzo. L’istituzione della Città metropolitana di Reggio Calabria è un provvedimento di portata storica per i numerosi vantaggi che potrà arrecare alla popolazione. I principali obiettivi sono la semplificazione dei livelli decisionali, la riduzione dei costi, l’aumento dell’efficacia e dell’efficienza dell’amministrazione pubblica. Le città metropolitane costituiscono un apposito livello istituzionale previsto dalla Costituzione, la cui creazione consente l’eliminazione delle province, i cui compiti vengono assorbiti, mentre permangono i comuni che ne fanno parte, anche se il loro ruolo muta profondamente. Un cambiamento necessario visti i limiti dell’attuale modello di amministrazione locale. Formato da province competenti in numerose materie, ma nella sostanza prive di risorse adeguate. E da regioni che sono troppo distanti dai bisogni delle singole realtà territoriali. La città metropolitana, oltre a inglobare tutte le funzioni delle province, è competente in materie particolarmente delicate quali la pianificazione delle infrastrutture, il coordinamento delle società miste per l’erogazione dei servizi pubblici, la promozione dello sviluppo. Potrà accedere direttamente a molti fondi comunitari e nazionali per le opere pubbliche e la promozione dello sviluppo. Può dotarsi di autonoma capacità impositiva, anche se necessariamente limitata, con apposite tasse di scopo, e concedere agevolazioni fiscali. Molti di questi compiti, in parte già svolti in atto dai comuni, trovano necessariamente nuovo impulso per effetto delle maggiori dimensioni e di una strategia di più ampio respiro che può essere messa in campo. Si migliora l’efficienza dei servizi resi alla popolazione, in quanto, pur non comportandosi alcun licenziamento del personale, si riducono, a parità di condizioni, i costi della macchina amministrativa. Diversi uffici vengono accentrati, si eliminano gli sprechi e si migliora l’impatto sociale per la popolazione. Le nuove sfide della società globale richiedono infrastrutture per la mobilità ed i trasporti (porti, aeroporto, stazioni), ma anche attrattori per il turismo, aree industriali attrezzate e integrate, mercati locali organizzati in proiezione internazionale. E infrastrutture immateriali quali reti di promozione dello sviluppo, fiere, network di relazioni, ecc. Richiedono grandi competenze nella progettazione, apparati amministrativi e tecnici che i comuni più piccoli non possiedono a causa delle ridotte dimensioni degli organici. La Città metropolitana dovrà intensamente interfacciarsi con l’area dello stretto e la città di Messina in particolare. Sinora le due città, pur integrate da un intenso interscambio, non sono riuscite a progettare e realizzare insieme iniziative di sviluppo, sfruttando il grande potenziale dell’essere un’unica realtà formata da diverse centinaia di migliaia di persone.  Le città metropolitane di Reggio Calabria e di Messina costituiranno un polo di fondamentale importanza nell’intero bacino del Mediterraneo, uno dei più grandi mercati di sbocco oggi esistenti, potenzialmente formato da centinaia di milioni di consumatori. Obiettivi così ambiziosi possono costituire una meta per l’intera popolazione, che non potrà che condividere le nuove opportunità che si profilano. Può essere la miccia del cambiamento che tutti auspichiamo in una realtà, come quella calabrese, così depressa sia dal punto di vista economico che sociale. Il percorso istituzionale, se pure molto complesso, permetterà un’ampia partecipazione e un confronto il cui scopo è di meglio definire i compiti e le responsabilità della città metropolitana che i reggini desiderano, una nuova istituzione che potrebbe proiettarci verso le grandi sfide del futuro.

* Ordinario di Analisi e controllo finanziario Università di Messina

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