S. Stefano. Sviluppo della Città Metropolitana, da Gambarie arriva un sì convinto

la fontana di Piazza Mangeruca
la fontana di Piazza Mangeruca

Santo Stefano in Aspromonte. Un sì convinto e forte allo sviluppo della città metropolitana attraverso la valorizzazione della montagna è venuto da Gambarie d’Aspromonte. C’era il pubblico delle grandi occasioni all’hotel Centrale: professionisti e classe dirigente del reggino amanti della nostra montagna, compresa una folta delegazione di professori della “Mediterranea” (Barbaro, Costa, Ferrara, Vitetta, Zimbalatti), con dottorandi ed allievi, semplici cittadini e villeggianti, accorsi al Convegno “La montagna reggina. Una risorsa per lo sviluppo dell’area dello stretto, un’opportunità per la città metropolitana”.
Ma soprattutto, moderati dal giornalista Massimo Calabrò, c’erano i Sindaci: Giuseppe Scopelliti che ha concluso i lavori, introdotti dal Sindaco Michele Zoccali (il quale ha posto l’accento sulle sinergie tra comuni “minori” e la città capoluogo, indispensabili per l’intero sviluppo della montagna reggina) e dall’assessore al Turismo del Comune di Santo Stefano in Aspromonte Francesco Cannizzaro (che ha evidenziato la straordinaria opportunità che la città metropolitana offrirà per lo sviluppo del territorio e della montagna). E tanti altri Sindaci: Scilla, Campo Calabro, Fiumara, San Roberto, Calanna, Laganadi, Sant’Alessio, Cardeto, ed i Presidenti della Comunità Montana “Versante dello Stretto” e dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte.
La relazione scientifica era affidata al prof. Massimiliano Ferrara, presidente del Corso di Laurea in “Scienze Economiche” dell’Università reggina. Una relazione importante, senz’altro da rileggere, supportata da tanti di quei dati e da informazioni concrete che, per chi l’ha ascoltata, sarà difficile poter continuare a dire “Città Metropolitana? Una scatola vuota”.
Infatti la Città metropolitana comporterà una razionalizzazione istituzionale tra i vari livelli di governo amministrativi. Anche la spesso fruttuosa esperienza delle Comunità montane, pur prevedendosi una loro soppressione, sarà non inglobata ma capitalizzata dal costituendo ente di governo di area vasta. Tutto questo sarà di fondamentale importanza per la definitiva valorizzazione del “sistema montagna reggino” nel quale allo stato attuale si intravedono solo delle notevoli potenzialità non ancora espresse, e che sul mercato dovranno trovare la giusta valorizzazione.
Da segnalare anche, prima dell’ampio intervento conclusivo del Sindaco Scopelliti, il “flash” del Prof. Enrico Costa, sempre più convinto della sua scelta di dedicare il prossimo triennio a corsi e tesi di laurea in “Urbanistica” improntati alla fenomenologia di “Reggio Città Metropolitana”, tutta urbanisticamente da ripensare e riorganizzare. Da vero amante della montagna reggina si è detto sicuro che la prossima Tesi di laurea, dopo quella che ha ottenuto un riconoscimento positivo anche dal Sindaco e dedicata alla portualità metropolitana, sarà dedicata all’Aspromonte, interfaccia montana di quella “Reggio Città turistica” rispetto alla quale il Comune capoluogo tanto si è speso, e certamente si spenderà ancora ponendo il turismo al centro della nuova realtà metropolitana e dei benefici che ne deriveranno all’intero territorio.
Tali benefici, da considerare a tutto campo, sono stati illustrati dall’appassionato intervento di Scopelliti, chiarendo che essi deriveranno soprattutto, per la possibilità data alla Città Metropolitana di accedere con priorità, e senza intermediari abituati a lasciare Reggio sempre in coda (la Regione, nda), agli importanti finanziamenti dell’Unione Europea destinati alle realtà metropolitane.
Appassionato il suo invito: “Per raggiungere gli obiettivi dello sviluppo attraverso la Città metropolitana c’è bisogno di collaborazione politica, bisogna uscire dagli schemi di partito, dalle pregiudiziali ideologiche”.
La Città metropolitana potrà gestire, oltre che i servizi centralizzati e le conseguenti macroeconomie, anche una propria fiscalità di vantaggio e di scopo, le risorse proprie derivanti da una capacità impositiva non necessariamente aggiuntiva.
Se i cittadini metropolitani, quindi di Reggio e degli altri Comuni, ravviseranno la necessità di finanziare direttamente, oltre a tutto il resto che gli verrà da Stato ed UE, opere strategiche come il trasporto pubblico urbano e le strade con relativi parcheggi pubblici, l’arredo urbano, i parchi ed i giardini e quant’altro potranno decidere e provvedere da soli.
E, sempre secondo Scopelliti, la nostra montagna, con l’unicità dei suoi valori paesaggistici ed ambientali (non a caso il Parco Nazionale dell’Aspromonte) potrà davvero diventare una risorsa di progresso.
Il seguito al prossimo confronto, e poi gli studi e le procedure perché non si dica più “Città Metropolitana? Una scatola vuota”, ma che tutti si convincano del suo reale “valore aggiunto” per il territorio. Montagna compresa.

Antonio Leone

Exit mobile version