Rifiuti. Guasto alla discarica di Sambatello. Caridi trova la soluzione tampone tra Siderno e Casignana

Antonio Caridi
Antonio Caridi

Un guasto all’impianto di stoccaggio di Sambatello ha rallentato la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Il fermo della struttura di proprietà della società “Veolia”, gestita dall’Ufficio del Commissario per l’Emergenza Ambientale della Regione, sta provocando disservizi e, di conseguenza, problemi all’immagine della città. L’ Amministrazione comunale si è subito attivata per impedire che il problema si trasformi in uno stato di irreversibile emergenza, difficile poi da governare. Per questo l’Assessore alle Tematiche Ambientali Antonio Caridi ha disposto, con una soluzione tampone, il trasporto dei rifiuti nelle discariche di Siderno e Casignana. Ciò, ovviamente, comporta ulteriori oneri a carico del Comune. Reggio, nel periodo estivo, registra una produzione di rifiuti equivalente al doppio rispetto alle altre stagioni dell’anno. Un dato, questo, che conferma come la formula della città turistica, con l’aumento delle presenze, sia la strada migliore per il rilancio socio- economico del territorio comunale. “In un momento così importante per il definitivo rilancio di Reggio – afferma Caridi -, episodi del genere producono seri danni all’immagine ed all’economia cittadina e limitano di fatto gli sforzi economici ed organizzativi di palazzo San Giorgio. Il fermo dell’impianto di Sambatello – sottolinea ancora Antonio Caridi – conferma la mancanza di programmazione da parte della Regione e, dunque, la scarsa attenzione nei confronti dei problemi della più grande ed importante città della Calabria. Siamo di fronte all’assenza totale di una regia in grado di governare l’importante processo della tutela ambientale e di programmare infrastrutture propedeutiche allo sviluppo turistico del reggino e dell’intero territorio calabrese. Anche sul piano della tutela dell’ambiente la Giunta Loiero – conclude l’assessore – ha fatto registrare un altro fallimento, costringendo i calabresi ad accontentarsi di impianti con potenzialità insufficienti rispetto alle reali esigenze di una popolazione residente e fluttuante”.

Roto San Giorgio

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