A3. Nota congiunta dei segretari generali Cgil dell’Area metropolitana dello Stretto

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Apprendiamo dalla stampa che i lavori dell’A3, l’eterna incompiuta, sono terminati. Il tratto Scilla – Reggio Calabria non si farà più. Se queste notizie, saranno confermate dai diretti interessati (Impregilo, Condotte e Anas), la famosa Salerno – Reggio Calabria potrà essere ribattezzata con il nome di Salerno – Scilla. Ovviamente, la chiusura dei lavori sull’A3 rappresenterebbe un danno enorme per l’economia del territorio. E’ bene, però, chiarire che la situazione giustamente denunciata dai media e che, apparentemente, riguarderebbe solo il sesto macrolotto (Scilla – Reggio Calabria), in realtà è molto più complessa e grave e riguarda tutto il territorio dell’Area Metropolitana sul cui futuro si giocano interessi economici che nulla hanno a che fare con gli interessi e lo sviluppo del territorio. Infatti, i lavori del quarto e del quinto macrolotto, a tutt’oggi, sono stati realizzati solo in parte e per circa 650 lavoratori (molti di loro provenienti da cantieri sparsi per l’Italia) del Consorzio Scilla (Impregilo – Condotte) è già stata richiesta l’attivazione della CIGS. Una situazione gravissima e intollerabile che avrebbe richiesto ben altra eco, che avrebbe dovuto far sorgere denunce, domande e risposte anche per il Governo e per il CIPE (si parla, infatti, di assenza di risorse per il quarto, il quinto ed il sesto macrolotto) perché ancora una volta la Calabria viene penalizzata dalle scelte di questo Governo. Tuttavia, malgrado vengano falcidiati 650 posti di lavoro, i lavori che dovevano essere completati entro il 2010, slitteranno solo per quanto riguarda i tempi di realizzazione (secondo le nostre stime si parla del 2020), attenzione, non nella realizzazione!!! Questo significa un grosso risparmio per il Consorzio, a scapito dei tempi di realizzazione, con tutto ciò che ne deriva per la qualità della vita ed alla faccia delle potenzialità di sviluppo per il nostro territorio, un aumento dei carichi di lavoro per l’indotto, più profitto e maggiori guadagni per pochi interessati. Tra l’altro, non completando la SA – RC, si rischia di far saltare il progetto intermodale su Gioia Tauro, isolando il Porto e creando seri problemi alla mobilità delle persone e delle merci. Appare del tutto evidente che il completamento dei lavori diventa prioritario affinchè le popolazioni di questo territorio possano usufruire di questa opera necessaria allo sviluppo economico e sociale dell’intera regione. Ma, tornando ai contrasti tra Impregilo – Condotte da un lato e Anas dall’altro, che di fatto chiuderebbero definitivamente l’autostrada a Scilla tagliando fuori proprio la città capoluogo dell’Area Metropolitana, bisogna dire che le Organizzazioni Sindacali di categoria e confederali non hanno, a tutt’oggi, ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Questo fatto inusuale arricchisce ulteriormente di mistero una vicenda che presenta tanti aspetti e questioni da scoprire e valutare attentamente. Per questo dobbiamo, per ora, limitarci a fare delle valutazioni intuitive ripercorrendo i fatti. Tutto ha inizio, infatti, quando l’Anas, su sollecitazione del Comune di Reggio Calabria che, come è noto aveva negato alcune autorizzazioni volte a bloccare il traffico autostradale sulla città chiedendo di fatto solo il restyling dell’autostrada cittadina, aveva deciso di modificare riducendo i lavori del sesto macrolotto già appaltati, modificando e riducendo, quindi, anche le condizioni economiche con il Consorzio. Il Consorzio a quel punto, sentendosi minacciato nel profitto, decide quindi di abbandonare i lavori e di mettere in sicurezza solo i cantieri in corso di esecuzione. Dunque, è lecito domandarsi se ci troviamo di fronte ad un braccio di ferro finanziario tra l’Anas da una parte e il Consorzio Scilla o Contraente Generale (anche questo dualismo ancora non è chiaro così come non è stato chiaro nel quinto macrolotto) dall’altra con i primi che su input del Comune di Reggio Calabria modificano il progetto iniziale tagliando del 20% l’importo precedentemente appaltato e i secondi che, sentendosi danneggiati, abbandonano i lavori o, almeno per il momento, fanno finta di farlo. Certo è che a rimetterci in tutta questa situazione sono i reggini e i calabresi che da una parte vedono concretizzarsi una possibilità di sviluppo attraverso la creazione dell’Area Metropolitana e dall’altra si vedono ogni giorno di più isolati prima dal Governo che non li promuove e non li tutela, poi da Trenitalia che, come se non bastasse, ferma i treni di lunga percorrenza a Lamezia, poi da giochi finanziari come quelli appena descritti che, tra l’altro, lascerebbero il territorio non come prima , ma peggio di prima, deturpato da opere iniziate e mai terminate. Al governo nazionale che, fino ad oggi, non ha dato alcuna risposta ai nostri problemi e che spesso ne è stato l’artefice, chiediamo l’avvio di un confronto serio ed immediato che dia nettamente e chiaramente la consapevolezza che si cambia registro a partire dalla risoluzione di queste questioni. In mancanza di risposte saremo chiamati a mettere in campo, unitariamente e assieme alle altre organizzazioni sindacali, tutte le azioni necessarie per contrastare il disegno di abbandonare la Calabria e i calabresi.

Il Segretario Generale CGIL Calabria
Sergio Genco

Il Segretario Generale CGIL Metropolitana Reggio – Locri
Francesco Alì

Il Segretario Generale CGIL Gioia Tauro
Pasquale Larosa

Il Segretario Generale FILLEA CGIL Reggio – Locri
Manuela Sainato

Il Segretario Generale FILLEA – CGIL Gioia Tauro
Mina Papasidero

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