La Minasi replica all’Opera nomadi. “Incomprensibile e strumentale”

“Nessuno vuole negare l’esercizio dei diritti ai cittadini, men che meno ai meno abbienti, ma la condizione sociale non esenta nessuno dall’osservanza dei doveri”. Lo afferma l’assessore alle Tematiche sociali Tilde Minasi in relazione al contributo a carico degli studenti per il servizio di scuola bus, oggetto di polemiche da parte dell’Opera Nomadi. Il contributo, in questione, è stato dimezzato, passando dai 50 euro dello scorso anno scolastico a 25 dell’attuale. “E’ incomprensibile e, personalmente – sostiene l’assessore – considero strumentale la presa di posizione del presidente dell’Opera Nomadi, Giacomo Marino, il quale considera gli appartenenti alla comunità Rom cittadini speciali, ai quali spettano soltanto privilegi, dimenticando che i suoi ‘assistiti ’ sono dei cittadini e come tali uguali davanti alla legge. Escludere i nomadi dal pagamento del contributo per il servizio di scuolabus rappresenterebbe una discriminazione nei confronti di migliaia di altre famiglie reggine nelle stesse condizioni economiche dei nuclei rom. A queste ultime non precludiamo la possibilità di ottenere la totale esenzione dal contributo, ma nel rispetto della legge e dopo accertamento del servizio sociale che certifichi non solo i redditi, ma anche il tenore di vita e quant’altro indispensabile al fine di ottenere un diritto. Ma nessun privilegio in nome dell’appartenenza e della presunta indigenza. Le proteste delle famiglie Rom del Quartiere Arghillà, spalleggiate da Marino e dalla sua organizzazione, ci spronano ad andare avanti sulla strada delle legalità e del rispetto dell’uguaglianza dei cittadini. Lo scorso anno, quando il contributo era di 50 euro, siamo venuti incontro alle richieste dell’Opera Nomadi, dando la possibilità agli studenti Rom di Arghillà di usufruire gratuitamente del servizio, ma dopo pochi mesi il bus è rimasto vuoto. Di fronte a questa circostanza, che, probabilmente, nasconde il grave fenomeno della dispersione scolastica, da parte di Marino e dell’Opera Nomadi il silenzio assoluto. La pretesa di viaggiare gratis ha provocato un danno ad altre famiglie, molte delle quali, escluse inizialmente, hanno potuto usufruire del servizio solo a metà dell’anno scolastico. Ed allora diciamo no all’assistenzialismo, mentre siamo disponibilissimi all’integrazione sociale che, tuttavia, non riguarda solo i nomadi, ma anche quanti, in città, vivono una condizione di esclusione e di emarginazione sociale”.

Roto San Giorgio

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