Stretto. Ivan Tripodi (Pdci): “Più facile arrivare sulla Luna”

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Reggio Calabria. In quest’epoca avanzata di conquiste e progresso si sta procedendo ad organizzare un servizio permanente di viaggi turistici, andata/ritorno e certamente puntuali, con destinazione la Luna. Si, proprio così: fra qualche tempo un comune mortale potrà tranquillamente fare un salto per visitare l’affascinante pianeta Luna. Purtroppo, lo stesso comune mortale, non può, al contrario, in pieno terzo millennio, raggiungere le due sponde dello stretto. I reggini non riescono a raggiungere Messina e viceversa ai messinesi è inibito il raggiungimento della nostra Reggio. E’, ormai, questa l’amara riflessione e constatazione che dobbiamo, drammaticamente e con rassegnazione, accettare. Stamattina, si è consumata l’ennesimo sfregio ai danni di migliaia di pendolari dello stretto che hanno il semplice torto di studiare o lavorare dall’altra sponda dello stretto. L’odierna corsa degli aliscafi di Bluvia, la società di navigazione delle Ferrovie dello Stato, prevista con partenza da Reggio alle ore 8.15 non è partita lasciando a terra centinaia di persone. Nessuna motivazione e nessuna comunicazione. Insomma, semplicemente: arrangiatevi e non lamentatevi ! Si tratta dell’ennesimo caso del genere poiché Bluvia-Ferrovie dello Stato, ormai, sistematicamente cancella, senza alcun preavviso, le corse, numericamente insufficienti, degli aliscafi. Infatti, bisogna ricordare che sono soltanto due (quando vengono effettuate) le corse utili per raggiungere in tempo utile il posto di studio o di lavoro, vale a dire quella delle 6.45 e quella delle 8.15 e che l’ultima corsa per raggiungere Reggio da Messina è quella delle 18.30. La realtà concreta è rappresentata dal fatto che, nel complice e squallido silenzio delle autorità locali, si attenta, quotidianamente, il diritto, costituzionalmente garantito, alla mobilità dei cittadini. Tutto ciò è inaccettabile. Vi è un quotidiano dileggio e sfottò dei pendolari dello stretto. Altro che area metropolitana ed integrata dello stretto. Chi parla di questi sogni dovrebbe svegliarsi e, al posto di oziare nelle proprie comode poltrone, dovrebbe, anche solo per un giorno recarsi presso il porto reggino per vivere le non facili condizioni di pendolare, cancellazione di corse comprese…E’ un problema che riguarda tutti. E’ del tutto evidente che vi sono delle pesanti e precise responsabilità politiche. L’attraversamento delle due sponde è una questione che ha come unico referente il Governo e, precisamente, il Ministero dei Trasporti. Come sappiamo il Ministro dei Trasporti è il sen. Altero Matteoli, ex An oggi nel Pdl , sodale di partito del sindaco Scopelliti. I fatti, però, ci lasciano una realtà certa ed inequivocabile: nella vertenza-stretto vi sono due grandi assenti, quindi complici del quotidiano disastro, vale a dire il Ministro Matteoli e il sindaco Scopelliti, il quale avrebbe, quanto meno, l’obbligo di difendere Reggio e i reggini. Purtroppo, l’indispensabile difesa di Reggio passa, in questa circostanza, obbligatoriamente da una presa di distanza ufficiale o da una formale protesta nei confronti del Ministro Matteoli. Tutto ciò, per chi non ha coraggio politico nei confronti dei propri “superiori”, non è assolutamente ammissibile. Pertanto, noi Comunisti siamo convinti che anche su questa vicenda il sindaco Scopelliti dovrà, prima o poi, chiedere scusa a Reggio e ai reggini.

Il segretario cittadino del Pdci di Reggio Calabria
Ivan Tripodi

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