Bronzi di Riace. Il comitato prova a scongiurare trasferimento e check-up

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Reggio Calabria. La città si mobilità e per questo il comitato spontaneo “per i Bronzi a Reggio Calabria”, si è riunito a Palazzo San Giorgio in data odierna. Erano presenti Giuseppe Strangio (Segretario PD), Francesco Alì (CGIL), Eduardo Lamberti Castronuovo (Editore ReggioTv), Prof. Vincenzo Panuccio e Prof. Franco Arillotta (Amici del Museo), Prof. Michele Salazar, Prof. Daniele Castrizio, Prof. Enrico Costa, Arch. Ottavio Amaro (Dip. DASTEC Università Mediterranea), Prof. Pasquale Amato (Centro Studi Bosio), Ing. Pino Arena, Gabriella Andriani (Donne in Rete), Santo Biondo (UIL), Saverio Vespia (CISL), Dott. Benito Lisitano (Confesercenti), Franco Palumbo (Conservatorio Cilea), Margherita Plaja (Auser “Soccorso”), Dott.ssa Maria Quattrone (Preside Liceo classico “T. Campanella”), i consiglieri comunali Zimbalatti, Martino e Minniti, Paolo Brunetti (Pres. IV Circ.), Nino Martino (Giosef) e Giuseppe Vilasi (Teatro Athena). Il Comitato ha richiesto formalmente al Sindaco della città Scopelliti la convocazione immediata di un tavolo inter-istituzionale che coinvolga tutti gli enti interessati, le associazioni, i gruppi ed i partiti politici, i sindacati, con il mandato preciso di individuare una soluzione tecnica che consenta di realizzare a Reggio, ove realmente necessario, il paventato intervento di Check-up sui Bronzi di Riace e che individui al contempo un sito atto ad ospitare temporaneamente le statue in città al fine di scongiurarne il trasferimento a Roma. Non è ancora tempo di sit-in o di inscenare proteste eclatanti. E´ il momento della responsabilità e della proposta. Solo nel caso in cui le nostre richieste non dovessero trovare ascolto, potremo immaginare di ricorrere a forme di protesta pubblica coinvolgendo la società civile. Ciò detto, il Comitato osserva tuttavia che allo stato non pare vi sia alcun atto ufficiale che prescriva il ricorso ad un intervento di controllo straordinario ed urgente sui Bronzi. D´altro canto, è stato osservato che le statue, già da alcuni mesi, erano pronte per essere esposte all’Isola della Maddalena in occasione del G8 tenutosi lo scorso luglio. In quel caso nessuno aveva fatto cenno alla necessità di operare un intervento di “Check-up”, di cui invece oggi insistentemente si parla. Ad ogni buon conto, se “Check-up” deve essere, non c´è alcuna valida ragione per non poterlo eseguire in loco, come già accaduto in numerose altre occasioni, anche in un passato recente. D´altro canto, non si comprenderebbe per quale motivo è stato possibile effettuare a Reggio nel lontano 1994 addirittura un restauro durato ben due anni e non si possa ora eseguire qui un semplicissimo controllo di routine. Controllo che, com’è noto, deve essere effettuato utilizzando piccoli e sofisticati strumenti portatili o altre apparecchiature di cui il Museo nazionale di Reggio attualmente dispone. Si ricorda, a tal proposito, come proprio la relazione tecnica che seguì il restauro del 1994, evidenziò che ‘Lo stato strutturale di entrambe le statue e’ gravemente compromesso da fenomeni fessurativi estesi e di grave entità. […] Nel caso di trasporto le due statue sarebbero interessate da sollecitazioni meccaniche non eliminabili in modo totale da imballaggi più sofisticati, e attraverso modalità di movimentazione della massima severità. Lo stato strutturale e le lesioni estese riscontrate subirebbero un aggravamento altamente probabile. […] In caso di spostamento il danneggiamento dei Bronzi risulta altamente prevedibile.’ Comprendiamo l´urgenza manifestata dalla Sovrintendente Bonomi, che auspica il tempestivo completamento dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Piacentini, legato al rispetto del termini connessi ai festeggiamenti voluti dalla Presidenza della Repubblica per il 150° Anniversario dell’Unità d´Italia. Tuttavia, non possiamo che esprimere riserve e perplessità sul fatto che sembra essere stato oramai irrimediabilmente stravolto il progetto di ristrutturazione che si era aggiudicato la gara d´appalto e che prevedeva lo svolgimento dei necessari lavori di restauro del Palazzo con la più ampia garanzia della contemporanea fruizione dei Bronzi e con il mantenimento in sede degli Uffici della Sovrintendenza Archeologica della Calabria. La possibile imminente chiusura del Museo, tuttavia, non può determinare il rischiosissimo trasferimento dei Bronzi di Riace a Roma. Occorre, infatti, trovare una sede espositiva alternativa in città, che ospiti i Bronzi e le altre opere notevoli, come i Bronzi di Porticello, il Kouros, i Pinakes locresi ed altri reperti ancora, in atto giacenti al Museo nazionale. Sarebbe auspicabile attivare a supporto dei Bronzi esposizioni permanenti e diffuse sul territorio. Paradossalmente, allora, questa vicenda se ben gestita potrebbe condurre ad arricchire l’offerta culturale cittadina a tutto vantaggi di cittadini, studiosi e turisti, anche attingendo alle inestimabili risorse culturali purtroppo dimenticate negli scantinati del Museo nazionale. La città non può perdere per ben due anni i propri tesori accantonando in un deposito tali ricchezze compromettendo così, forse irrimediabilmente, la propria vocazione turistica con grave danno per l’economia locale già pesantemente colpita dalla crisi in atto. Le sedi in grado di ospitare i Bronzi in città sono molteplici: dalla Pinacoteca civica a Palazzo Campanella, che avrebbe il vantaggio di essere già pronto e disponibile a “costo zero” ed essendo dotato di servizio di sorveglianza h/24, passando per Villa Zerbi. Qualsiasi sede che venga giudicata idonea dai tecnici, sarà accolta con soddisfazione dal comitato. Occorre, tuttavia, procedere con la massima urgenza per scongiurare la temuta ed incomprensibile trasferta romana delle due delicatissime statue bronzee e per garantire la fruizione dei capolavori dell’arte classica custoditi al Museo da parte dei cittadini e dei turisti in visita a Reggio.

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