Nave dei veleni. Legambiente spedisce “Una cartolina per il futuro della Calabria”

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Reggio Calabria. “Una cartolina per il futuro della Calabria” è stata presentata stamattina da Legambiente nella sala della Biblioteca di Palazzo Foti. Un invito alla cittadinanza affinché divenga protagonista con Legambiente di questa importante battaglia di civiltà e giustizia. La cartolina, raffigurante un relitto sui fondali jonici calabresi, finora inedito, potrà essere spedita al presidente del Consiglio dei Ministri con lo slogan chiaro “Toglietele Tutte”. Una sollecitazione rivolta alle istituzioni affinché si impegnino concretamente ed in tempi rapidi per una mappatura dei relitti affondati in situazioni sospette nel Mediterraneo e per la caratterizzazione dei siti. “È tempo di uscire da questa incertezza – ha ribadito Antonino Morabito, presidente Legambiente Calabria – e con questa attività di sensibilizzazione, che avrà carattere nazionale, Legambiente offre a tutti i cittadini la possibilità di chiedere al governo interventi celeri e trasparenti a tutela della salute e dell’ambiente esposto a rischio dal traffico internazionale di rifiuti pericolosi”.
La cartolina verrà distribuita da domani, a partire dalla manifestazione nazionale che si terrà ad Amantea, di cui Legambiente è tra gli organismi promotori. L’appuntamento in Amantea è previsto per le ore 9:00 alla Piazza del Eroi sul lungomare, che proprio domani, verrà intitolato al capitano Natale De Grazia.
Legambiente ha anche proposto ai quotidiani e ai giornali calabresi di farsi veicolo per una distribuzione più capillare di questa cartolina e all’appello hanno già risposto Il domani delle Calabria, Mezzo euro e La Riviera. “Un’iniziativa – ha sottolineato Francesco Polimeni di Legambiente Calabria – che avvia una tappa fondamentale della campagna che Legambiente conduce da oltre quindici anni chiedendo la verità sui traffici internazionali di rifiuti, come avvenuto con le Navi dei Veleni affondate nei nostri mari con carichi altamente inquinanti oppure interrati nell’entroterra aspromontano”.
L’iniziativa è, tuttavia, anche punto concreto di partenza per la ricerca di queste navi e quindi per la loro reale rimozione e per l’analisi del loro carico. “Partiamo subito dalla Rigel – ha provocatoriamente affermato Nuccio Barillà del direttivo nazionale di Legambiente – il mistero di questa nave affondata a largo di Capo Spartivento nel 1987 e i filoni di inchiesta che l’hanno riguardata, hanno fornito elementi importanti che potrebbero oggi costituire la base su cui cominciare la ricerca di molti di questi relitti. La Rigel è certo che sia lì, le coordinate su cui allora si lavorò per l’individuazione erano errate, adesso le tecnologie possono consentire di trovarla e la verità, qualunque essa sia, potrà venire a galla”.

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