IX Marcia della Pace. “Giovani in cammino per una santità possibile”

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Suggestiva e partecipata la IX Marcia della Pace “Giovani in cammino per una santità possibile” che l’Associazione Attendiamoci Onlus, la Parrocchia Maria SS. Assunta di Armo e la Cooperativa Agricola “Comunità S. Arsenio” di Armo hanno riproposto per il nono anno consecutivo ed a cui hanno partecipato circa cento giovani dai 14 ai 35 anni. Il tema della Marcia della Pace 2009 è stato quello della Cittadinanza Attiva, sul filo conduttore dell’esortazione paolina “Comportatevi in maniera degna del Vangelo”. Quest’anno la marcia è partita per la prima volta da un luogo di grande spiritualità, quale la Grotta di S. Arsenio da Armo, dove alle ore 9 i giovani presenti hanno celebrato le Lodi, immersi nel meraviglioso panorama che abbraccia le impervie montagne dell’entroterra e che si estende fino allo Stretto di Messina. Successivamente la carovana è partita alla volta di Aretina, dove nella chiesa parrocchiale don Valerio Chiovaro ha celebrato la Messa. Alle ore 11:30 si è svolta la conferenza annuale con la partecipazione di Francesco Manganaro, professore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, di Enzo Polifroni, imprenditore edile di Varapodio (RC) e di Domenico Paino, socio fondatore dell’associazione Attendiamoci Onlus e moderatore dell’incontro. Dopo il saluto dell’Assessore Comunale Antonio Caridi, spettatore attento della conferenza insieme al presidente della XIV circoscrizione Demetrio Marino, il professore Manganaro ha affrontato il tema della cittadinanza attiva partendo da due situazioni concrete che oggi dividono l’opinione pubblica, l’immigrazione e il federalismo. La relazione del professore, che ha cercato di coinvolgere i giovani presenti nella discussione, ha portato alla conclusione che un cittadino attivo è colui che conosce il proprio territorio e agisce concretamente per il bene della comunità in cui vive, in quanto di riflesso questo determina anche il miglioramento della propria qualità della vita. A seguire vi è stata la testimonianza di Enzo Polifroni, imprenditore edile di Varapodio (RC), figlio di Antonino, ucciso nel 1996 dalla criminalità organizzata per essersi rifiutato di cedere ai ripetuti tentativi di estorsione mafiosa. Il racconto della propria vita, travolta dal gravissimo lutto familiare, ha lanciato un forte messaggio di speranza, che è la speranza che spinge ancora oggi Enzo e la sua famiglia a portare avanti l’azienda del padre Antonino. Enzo ha evidenziato che è riuscito ad andare avanti perché ha affrontato il dolore del vuoto lasciato dalla morte del padre grazie all’esempio ed alla determinazione del fratello maggiore Bruno ed alla ferma volontà di onorare la memoria del padre attraverso l’impegno e il lavoro quotidiano. Novità di quest’anno per la Marcia della Pace è stata la creazione di otto gruppi di studio nel primo pomeriggio: i ragazzi, sulla base delle testimonianze ascoltate durante la conferenza, si sono confrontati sulla tematica dell’anno e hanno elaborato, ciascuno nel proprio ambiente di vita, un impegno concreto da cittadino attivo, chi nella propria famiglia, chi a scuola, nel lavoro, all’università, altri ancora nel mondo del volontariato in cui quotidianamente operano. La Marcia si è conclusa con un breve momento di preghiera al tramonto fra gli ulivi in località S. Andrea e con la fiaccolata silenziosa verso la chiesa parrocchiale di Armo, durante la quale i ragazzi hanno potuto meditare su tre parole (Contemplazione, Solitudine piena di volti e Lungimiranza) e tre verbi (Vedere, Cercare e Gioire) che hanno accompagnato la passeggiata carica di significato di cento giovani reggini che nel giorno di Ognissanti da nove anni testimoniano la volontà di camminare insieme per costruire un presente di impegno concreto e crescita per la comunità in cui vivono.

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