Comune. Dichiarati illegittimi i trasferimenti dei dipendenti. De Gaetano (Prc): “Fondate le denunce del sindacato e del Prc”

Nino De Gaetano

Reggio Calabria. “Ci chiediamo se palazzo San Giorgio continuerà a fare orecchie da mercante anche di fronte alla pronuncia di un Tribunale. Dopo Rifondazione comunista e i sindacati, infatti, anche il giudice del Lavoro ha bollato come illegittime le recenti decisioni assunte dall’amministrazione comunale reggina in tema di mobilità interna: in sostanza, i dipendenti del Comune recentemente trasferiti senza preavviso e motivazione da un settore all’altro vanno reintegrati al loro posto”. Lo comunica il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale, Nino De Gaetano, commentando l’esito giudiziario della vertenza aperta nei mesi scorsi. “Denunciando l’ennesima violazione dei diritti dei lavoratori da parte di palazzo San Giorgio – dichiara De Gaetano – Rifondazione comunista aveva dato conto dell’ingiustificato trasferimento di una serie di dipendenti comunali, spostati come pacchi postali da un settore all’altro dell’ente, ignorando completamente il dovere della concertazione con le parti sociali. Su un tema tanto delicato come la mobilità interna di un ente pubblico, infatti, il sindacato costituisce per gli amministratori il primo interlocutore con cui confrontarsi e al quale preliminarmente illustrare ad un tavolo delle trattative ragioni e finalità dei trasferimenti. L’amministrazione Scopelliti, però, ha trascurato queste regole basilari, forse considerate un ingombro fastidioso, e ha fatto finta di non sentire le ripetute richieste di confronto arrivate dalla Uil-Fpl, costringendo il sindacato a denunciare all’autorità giudiziaria il comportamento dell’ente. Purtroppo per il Comune, anche il giudice del Tribunale del Lavoro ha bocciato i trasferimenti, riconoscendo evidentemente nelle decisioni assunte un vulnus per i diritti dei lavoratori. Ci auguriamo a questo punto che l’amministrazione reggina provveda ad adempiere al più presto alle indicazioni della sentenza, ritornando sui propri passi”.

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