Donna, Economia, Potere. Golfo (Pdl): “Reggio speranza del Mezzogiorno”. Domani gli interventi dei ministri Scajola e Prestigiacomo

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Reggio Calabria. Il nostro paese si prepara ad affrontare sfide nuove. L’ambiente, la sua salvaguardia, i cambiamenti climatici sono stati alcuni dei numerosi argomenti discussi questo pomeriggio all’E’ Hotel, in occasione della X edizione del seminario internazionale “Donna, Economia, Potere” organizzato dalla fondazione Marisa Bellisario. Tema dell’incontro che proseguirà domani alla presenza dei ministri Scajola e Prestigiacomo, sono le “Energie nuove”, quelle nucleari nella prima giornata e rinnovabili nella seconda. «Abbiamo scelto Reggio – ha spiegato Lella Golfo, presidente della Fondazione e parlamentare delle XVI legislatura – perché è la grande speranza del Mezzogiorno. La Calabria per la sua posizione geografica, è una regione di grande potenzialità energetica che con adeguate infrastrutture e investimenti, come il Ponte sullo Stretto e la Banca del Sud, potrebbe diventare uno snodo importante per l’intero Paese». Secondo il presidente, « la sfida dell’energia pulita si vince soprattutto con l’informazione e le donne sono oggi principale veicolo di trasmissioni di nozioni culturali sia umanistiche che scientifiche». Occorre, dunque, informare e diffondere notizie per abbattere i vecchi pregiudizi. «Il mondo – ha continuato la parlamentare – non ha ancora trovato un leader capace di trascinare tutti i capi di stato e di governo ad un serio programma di salvezza ambientale. Il ritornello di ogni conferenza internazionale è sempre il solito: finché i grandi inquinatori Stati Uniti, Cina, India, Brasile e Russia non faranno passi concreti, nessuno si muoverà». A quindici giorni dalla Conferenza dell’Onu, la situazione non appare rosea poiché i paesi in via di sviluppo rifiutano di addossarsi i sacrifici di quelli ricchi. «Per questo si sta facendo strada la convinzione che la risposta più adeguata all’inquinamento dei combustibili fossili sia il rilancio del nucleare. Attualmente sono in costruzione 53 reattori nel mondo. L’impegno del nostro governo è di lavorare utilizzando tutte le forme disponibili di energie rinnovabili nel rispetto dell’ambiente e favorendo una stretta connessione tra la ricerca e il mondo industriale». Obiettivo rimane quello di coprire il 25 per cento del fabbisogno nazionale con il ritorno al nucleare; l’operatività della prima delle quattro centrali previste è fissata nel 2020. «All’Italia – ha concluso il presidente Golfo – serve un piano energetico con un mix composto da fonti fossili tradizionali, dalle rinnovabili e dal nucleare, quest’ultime in grado di assicurare energia senza emissioni di Co2 e caratterizzate da un’elevata intensità di capitale che le renda suscettibili di forti ricadute positive sul sistema economico».

Dominella Trunfio

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